Autore Topic: Mp3...ovvero la fine della Musica.  (Letto 16196 volte)

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santanadotson

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #30 il: Gennaio 24, 2008, 11:54:28 pm »
uno dei problemi e' centrato da huey....se le proprie aspettative sono quelle di diventare elvis o i pink floyd dal nulla sono le stesse leggi di mercato,la fortuna,le conoscenze che determinano le proprie sorti.tutto sommato di gente brava ne conosciamo tanta ma avere successo o vendere molto dipende da tanti fattori.se si parte invece dal presupposto di fare arte senza necessariamente fare profitti enormi,cercando di levarsi delle soddisfazioni, ecco che spuntano esempi come quello portato da huey

Offline brax62

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #31 il: Gennaio 25, 2008, 01:30:47 am »
la storia della musica è piena di grandi star createsi dal nulla e partendo dalla fame e dalla musica nei locali- Guns n' Roses, Aerosmith...

un altro ex che mi è venuto in mente è quello dei giornali. piano piano si stanno adattando anche loro (il direttore NYTimes sostiene che in 2 anni contano di pubblicare il giornale online ed eliminare o quasi la copia cartacea)

juan13

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #32 il: Gennaio 25, 2008, 09:51:06 am »
abbi pazienza juan ma io la vedo totalmente in senso opposto...se i pinco pallino suonano a milano e io sono a cagliari e non vi posso ascoltare dal vivo ne' vi conosco di certo non vado a comprare sulla fiducia un vostro disco a 20 euro perche' quei 20 euro mi servono per comprarmi i primus o i tool con tutto il rispetto.

ma se ho una dritta e mi dicono.."scaricati questo file...i pinco pallino sono eccezionali" io probabilmente spendo 3 minuti del mio tempo e forse compro il cd se reputo ne valga la pena(dipende anche dal prezzo,i pinco pallino saranno fighi ma io non ho anello al naso e per scucire 20 euro devo impressionarmi molto sulle loro qualita').

i pinco pallino potranno rientrare delle spese?forse si,forse no ma se diventeranno famosi dipendera' dalle leggi del mercato e dalle loro potenzialita' e bravura.internet non blocca il talento ma viceversa lo aiuta ad emergere.basta vedere you tube dove con il passaparola si creano ogni settimana dei fenomeni mediatici(i pinco pallino hanno per caso mai pensato di farsi conoscere su you tube a costo zero magari con delle cover specchietto delle allodole per trovare contatti?).il film donnie darko fece incassi scadenti nel 2001 ma con il passaparola su internet e' stato riproposto ottenendo un clamoroso successo,ma si potrebbero fare tanti casi analoghi

tornando alla musica,per me e' il suo costo elevato che lo fa diventare un prodotto di "lusso",un ragazzo dai 15-20 anni non si puo' permettere piu' di 2-3 cd originali l anno e se anche se lo puo' permettere odia spendere i soldi per un prodotto scadente comprato sulla fiducia.internet consente di ascoltare e eventualmente comprare,io ero fissato con il cd originale ma sono convintissimo che se la musica costasse la meta' tutti comprerebbero gli originali molto piu' volentieri.

il tuo ragionamento ha un senso.....ma il problema è che tu a cagliari di sicuro, non conoscendoli, non avendo loro un nome...nonostante i vido su youtube etc. che i pinco pallino hanno naturalmente inserito, non ti lancerai a spendere 10 euro per il cd....ma ti basteranno gli mp3 a gratis.
e visto che così fanno tutti i pinco pallino si dicono......cazzo tutte recensioni positive, tutto un successo, ma tutti si scaricano l'album da internet e a noi non arriva una cippa.
e chi ce lo fa fare di tirar fuori ancora i soldi per fare un album per permettere a tutti di ascoltare la nostra musica a gratis?


rispondendo un pò a tutti:
è vero che alla fine quelli validi vengono fuori, ma attenzione su 20 validi ne verrà fuori 1.
con la maggiore forza delle indipendenti di un tempo magari erano 5.


io volgio solo far capire un concetto: non è vero che internet aiuta la musica come pensano tutti.
internet non è robin hood che toglie ai ricchi per dare ai poveri, anzi paradossalmente sono i poveri che ne soffrono di più.  è vero che ci sono stati fenomeni in rete che hanno creato pubblicità...ma quanti invece ne hanno patito?
...naturalmente voi conoscete solo quelli che hanno creto un fenomeno in rete...donnie darko, the blair witch project....addirittura hanno avuto sicuramente più successo del meritato.

internet è il progresso, è giusto che sia così, ma attenzione alle facili sentenze.
io huey mi sono davvero imbestialito (e me ne scuso) quando ho letto il tuo primo thread perchè tu la pensavi veramente in maniera semplicistica riguardo alla musica in rete.....e tutti credono che sia tutto rose e fiori.

spero che questa discussione, e questi sfoghi abbiano almento aperto un pò gli occhi a qualcuno sulla realtà delle cose....e speriamo che prosegua....



Huey

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #33 il: Gennaio 25, 2008, 01:27:49 pm »
internet è il progresso, è giusto che sia così, ma attenzione alle facili sentenze.
io huey mi sono davvero imbestialito (e me ne scuso) quando ho letto il tuo primo thread perchè tu la pensavi veramente in maniera semplicistica riguardo alla musica in rete.....e tutti credono che sia tutto rose e fiori.

ma probabilmente è vero che la penso in maniera troppo semplicistica, però continuo a restare della mia idea che alla fine alla base di tutto ci sono sempre e comunque i soldi.

sempre di quelli si parla: tu stessi mi dici "chi me lo fa fare di mettere fuori ancora soldi".
ecco io dico che internet finalmente ha imposto una regolamentazione del mercato. non mi importa se adesso meno persone hanno la possibilità di sfondare. anzi, hanno meno probabilità di sfondare.
emergono solo quelli bravi forse, o (come sempre) i più paraculi.

a me non sembra che internet non tolga ai poveri, anzi. perchè i poveri sono i consumatori, l'utente finale, non il musicista. questo è bene tenerlo a mente.
e a me - come a milioni di persone - rode altamente il culo pagare un cd 20 e passa euro.

dalla parte del musicista ci deve essere poi la consapevolezza che propone arte. e l'arte è patrimonio mondiale dell'umanità, non è appannaggio di pochi eletti.

in altri campi, keith harring, basquiat disegnavano sui muri come forma d'arte (infatti c'èra la gente che quando sono diventati famosi si fregava le porte o buttava giù pezzi di muri).

poi comunque fai questa riflessione: perchè TUTTI scaricano la musica gratis? perchè la maggioranza fa così?
sicuro che sia poi così eticamente e moralmente sbagliato?




Offline porzione

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #34 il: Gennaio 25, 2008, 02:11:01 pm »
Be' a questo punto il problema diviene filosofico. Nel senso: paghiamo per le cose necessarie, cibo, acqua, perchè non dovremmo pagare per il "superfluo"?
Il discorso sull'arte patrimonio di tutti ci sta, ma fino ad un certo punto: per vedere la venere di Milo si paga il biglietto. Certo, i soldi lì non vanno all'artista, però perchè dovrebbe essere lecito non riconoscere ad un musicista il frutto del proprio ingegno?

Huey

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #35 il: Gennaio 25, 2008, 02:35:17 pm »
Citazione
Be' a questo punto il problema diviene filosofico.


infatti, per quello poi mi sono volutamente fermato.


Citazione
Nel senso: paghiamo per le cose necessarie, cibo, acqua, perchè non dovremmo pagare per il "superfluo"?

non è che non dobbiamo pagare il superfluo. io il superfluo lo pago (compresi cd o dvd). non pago il superfluo che non ritengo necessario e che mi viene messo a disposizione gratis.*


Citazione
Il discorso sull'arte patrimonio di tutti ci sta, ma fino ad un certo punto: per vedere la venere di Milo si paga il biglietto.


pagare per entrare nei musei la trovo una cosa assurda. è una brutta abitudine che non ha ragione d'essere.
io al british museum a londra sono entrato gratis.

poi nell'atrio c'era un'immensa scatola in plexiglass dove volendo facevi un'offerta.
ho messo senza problemi 10 euro e mi sembra più giusto così. uno paga quanto può e quanto si sente.
ma se a me piacesse l'arte e volessi andare a vederla gratis tutti i giorni al british lo potrei fare senza dover pagare alcunché e/o riempirmi di debiti.


Citazione
Certo, i soldi lì non vanno all'artista, però perchè dovrebbe essere lecito non riconoscere ad un musicista il frutto del proprio ingegno?

io non ho detto questo.
io ho detto che il musicista dovrebbe rientrare dei soldi o guadagnare non con la vendita dei cd, ma bensì con i concerti e le altre apparizioni live.



* non dimentichiamoci che se adesso ci sono gli mp3 quand'ero piccolo io (anni '80) c'era un fiorente mercato di audiocassette da registrare.
e mica ci registravi i promemoria sopra.
chi non si è mai fatto passare una cassetta o un cd da un amico?
adesso c'è internet e quindi il fenomeno si è allargato a dismisura (non hai più bisogno di tanti amici), ma il principio di base resta sempre quello.
filosofico, se vogliamo, ma ineludibile.


juan13

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #36 il: Gennaio 25, 2008, 02:36:03 pm »

a me non sembra che internet non tolga ai poveri, anzi. perchè i poveri sono i consumatori, l'utente finale, non il musicista. questo è bene tenerlo a mente.
e a me - come a milioni di persone - rode altamente il culo pagare un cd 20 e passa euro.

dalla parte del musicista ci deve essere poi la consapevolezza che propone arte. e l'arte è patrimonio mondiale dell'umanità, non è appannaggio di pochi eletti.

in altri campi, keith harring, basquiat disegnavano sui muri come forma d'arte (infatti c'èra la gente che quando sono diventati famosi si fregava le porte o buttava giù pezzi di muri).


io con poveri intendevo i musiisti non famosi...naturalmente è logico che per il consumatore è meglio.

poi il tuo discorso sull'arte io non lo condivido. vero che l'arte deve essere fruibile a tutti, ma ricordati che gli artisti, in ogni campo, non lavorano mai gratis.
vero ci sono stati artisti che hanno proposto la loro arte gratis....ma guarda che il 99% dell'arte esiste perchè c'è chi la commisiona.....dai tempi dei greci se non prima, su questo devi convenire con me.
tu puoi prendere tutte le opere del louvre, ogni singolo quadro, scultura.....è stata pagata da qualcuno.
secondo te michelangelo si sparava tre anni con la testa in aria pro bono perchè era un credente convinto?
secondo te gericault o de la croix passano la loro vita a dipingere tre metri quadri di tela perchè l'arte è di tutti?

ripeto l'arte deve essere fruibile a tutti, ma gli artisti devono essere pagati, in qualche modo.

juan13

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #37 il: Gennaio 25, 2008, 02:45:34 pm »


io non ho detto questo.
io ho detto che il musicista dovrebbe rientrare dei soldi o guadagnare non con la vendita dei cd, ma bensì con i concerti e le altre apparizioni live.



* non dimentichiamoci che se adesso ci sono gli mp3 quand'ero piccolo io (anni '80) c'era un fiorente mercato di audiocassette da registrare.
e mica ci registravi i promemoria sopra.



purtroppo con questo non sono assolutamente d'accordo.
io sono favorevolissimo alla copia dei cd e alle cassette.
questo per me è vero passaparola, e mi sta bene....c'è un impegno, una sorta di pubblicità..del tempo perso, qualcuno che si dedica alla diffusione di un gruppo che gli piace.
o dei pazzi che si mettono a farlo per lavoro a loro rischio e pericolo....ma vendendo copie a qualità motlo inferiore all'originale ad un prezzo paragonabile all'originale.

emule invece ti permette di scaricare la musica di tutti da tutto il mondo a gratis.stando seduto a casa.
ipoteticamente potrebbe sussistere la possibilità che nessuno compri un cd.

e poi huey...devi capire che per artisti che non hanno richieste di live......e ne esistono una marea.....la vendita dei cd è l'unica possibilità per un guadagno.
e ti ripeto che questa non è una mia teoria ma la realtà (e per fortuna non mi riguarda!).
sono d'accordo anche io che il live è la quintessenza di tanto tipo di musica, ma non di tutta.
se io suono un progressive acid jazz complicatissimo e stratecnico, ma non divento un nome....i miei introiti saranno solo con le vendite.

Huey

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #38 il: Gennaio 25, 2008, 02:46:33 pm »

Citazione
io con poveri intendevo i musiisti non famosi...naturalmente è logico che per il consumatore è meglio.

avevo capito che ti riferivi ai musicisti, di qui le miei obiezioni.


Citazione
poi il tuo discorso sull'arte io non lo condivido. vero che l'arte deve essere fruibile a tutti, ma ricordati che gli artisti, in ogni campo, non lavorano mai gratis.
vero ci sono stati artisti che hanno proposto la loro arte gratis....ma guarda che il 99% dell'arte esiste perchè c'è chi la commisiona.....dai tempi dei greci se non prima, su questo devi convenire con me.
tu puoi prendere tutte le opere del louvre, ogni singolo quadro, scultura.....è stata pagata da qualcuno.
secondo te michelangelo si sparava tre anni con la testa in aria pro bono perchè era un credente convinto?
secondo te gericault o de la croix passano la loro vita a dipingere tre metri quadri di tela perchè l'arte è di tutti?

che discorsi. certo che non lavorano gratis, si deve pur vivere a questo mondo.
il musicista di strada propone la sua arte in cambio di soldi per poter mangiare, michelangelo o chi per esso dipingevano dietro vitto e alloggio.
l'arte è giusto che vada retribuita, e anzi è giusto che il capace, il meritevole sia pure strapagato.

Citazione
ripeto l'arte deve essere fruibile a tutti, ma gli artisti devono essere pagati, in qualche modo.

certo ma il vero punto della questione è: quanto devono essere pagati?
cioè mi spieghi perché cazzo britney spears (tanto per citarne una a caso, ma potrei fare mille esempi), chiaramente un fenomeno da baraccone creato dalle case discografiche, deve guadagnare milioni di dollari l'anno?

è qui il nodo del problema.

internet non sta facendo altro che ricreare equità.
inoltre, ha il grandissimo pregio di ridistribuire anche il potere tra la gente.
diciamo che - parlando in termini economico-politici - sta finalmente portando il prezzo all'incrocio tra domanda e offerta.



juan13

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #39 il: Gennaio 25, 2008, 02:51:27 pm »

certo ma il vero punto della questione è: quanto devono essere pagati?
cioè mi spieghi perché cazzo britney spears (tanto per citarne una a caso, ma potrei fare mille esempi), chiaramente un fenomeno da baraccone creato dalle case discografiche, deve guadagnare milioni di dollari l'anno?


purtroppo qua la colpa maggiore ce l'abbiamo proprio noi, e la cultura musicale del mondo di oggi.
tu sta sicuro che se alla gente piacesse il rock psichedelico fioccherebbero gruppi del genere dal cielo in un amen.
negli anni ottanta le Britney Spears, j.lo, Aguilera erano m.jackson, Madonna, Prince.....si stava meglio prima o sbaglio?

....ma qui è tutto un altro discorso.

Huey

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #40 il: Gennaio 25, 2008, 03:02:13 pm »

cazzo avevo scritto un superpost ma grazie a bill gates e a vista ogni 10 minuti mi parte connessione.  :-/

peggio per voi, dovrete rassegnarvi a non leggerlo mai... :asdlol:


Offline Davide

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #41 il: Gennaio 25, 2008, 09:10:49 pm »
cazzo avevo scritto un superpost ma grazie a bill gates e a vista ogni 10 minuti mi parte connessione.  :-/

peggio per voi, dovrete rassegnarvi a non leggerlo mai... :asdlol:



lo voglio!...anzi, lo vorrei! ...questa discussione mi appassiona :teoidolo:

santanadotson

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #42 il: Gennaio 25, 2008, 09:17:51 pm »
io no

Offline oskar

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #43 il: Gennaio 26, 2008, 05:28:21 pm »
La discussione è davvero interessante. Ovviamente sono venuti fuori i radiohead, e qui davvero non capisco più però è indubbio che se (quasi tutti) la pensano in un modo ed io in un altro probabilmente è a me che sfugge qualcosa, detto senza ironia.
Cosa hanno fatto i radiohead? Per me nulla. Ad un certo punto hanno litigato con la EMI per motivi economici, non può essere altrimenti dato che hanno sempre goduto della massima libertà artistica arrivando a pubblicare (con la EMI) due dischi bellissimi ma "difficili" come Kid A e Amnesiac, che hanno venduto un botto solo perchè portavano il marchio Radiohead, fossero stati pubblicati da qualche band sfigata che non si fila nessuno sarebbero stati classificati come musica mezzo elettronica mediamente inascoltabile. Quindi, incazzati come iene con la casa discografica, Tom Yorke e soci si sono inventati 'sta cosa un po' patetica del dai tu il prezzo alla musica sfruttando gli stessi canali promozionali di Britney Spears: annuncio bomba, attesa spasmodica, comunicati stampa messianici e poi l'evento. Insomma la solita solfa che da sempre agita il grande circo Barnub del rock. tanto non rischiano una mazza, se va male pazienza tanto i concerti del prossimo tour sono già sold out ovunque e i soldi veri adesso si fanno con i tour non con i dischi. Inoltre non hanno avuto neanche il coraggio di andare fino in fondo dato che In Rainbows ora troneggia sugli scaffali dei negozi di dischi a 17 Euro.
Stimo enormente i radiohead e credo siano stati per vari motivi una band cardine degli ultimi anni anche solo per il fatto di avere portato il grande pubblico a contatto con sonorità diverse, e sono disposto a concedergli la buona fede; ma non c'è stata nessuna rivoluzione, solo un'operazione di marketing, al limite una piccola vendetta, come da che mondo è mondo se ne fanno
Guasto

santanadotson

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Re: mp3..... ovvero la fine della musica.
« Risposta #44 il: Gennaio 26, 2008, 06:29:27 pm »
beh i motivi che spingono una band di questo livello a vendere il cd in questa maniera per me che compro sono ininfluenti.sta di fatto che a 0,99 centesimi(esisteva possibilita' di pagare prezzo pieno e ricevere in casa cd originale con foto e gadget vari) c'e' chi si e' acquistato l ultimo cd del proprio gruppo preferito.e' una rivoluzione sicuramente perche' taglia fuori le case discografiche....una rivoluzione purtroppo destinata a non avere lunga vita perche' si tratta di posizioni di forza che si possono permettere in pochi artisti(r. williams per dire o fa un disco entro 2 anni o gli danno un calcio in culo),ma l' esempio radiohead dimostra che se c'e' la volonta' la musica puo' essere venduta a costri molto piu' bassi rispetto a quelli attuali,facendo far soldi a tutti allo stesso modo.ovviamente chi ha guadagnato 100 sino ad oggi non ci sta a veder dimezzati i propri guadagni solo perche' per la propria ottusita' non riesce a sfruttare il potenziale nuovo cliente che non e' piu' disposto a spendere 20 euro in negozio ma lo e' per acquistare on line a prezzi piu' onesti