Eastern Conference Review 27.02.2012 - 04.03.2012
Archiviato l'All Star Weekend di Orlando, la concentrazione di tutti è ora puntata sulla trade deadline del 15 marzo e sulla corsa ai playoff.
Tra i giocatori coinvolti in questo periodo c'è sempre in primo piano Dwight Howard. Il centro dei Magic potrebbe cambiare casacca già a metà mese, a meno che il GM Otis Smith non riesca ad acquistare qualcuno in grado di aiutare Howard nella corsa al titolo.
Gli esperti NBA hanno valutato i possibili scenari che vedono coinvolto il n.12 degli Orlando Magic. Si è già parlato in passato di uno scambio con i Lakers per Bynum, sono circolate voci di una trade con Chicago (coinvolgendo Noah e Deng) o New York (Chandler e altri) o Dallas, e ancora di una trade con New Jersey (dove Howard raggiungerebbe Deron Williams nell'anno in cui i Nets si sposteranno a Brooklyn). Ma, oltre a queste voci, ne è circolata una che farebbe gioire i tifosi Magic e che prevederebbe l'arrivo ad Orlando del play Steve Nash. Questa soluzione potrebbe essere quella ideale a breve termine per i biancoblù, perché permetterebbe di fare un miglioramento nel ruolo di playmaker, al posto di Nelson, ancora troppo discontinuo (come anche molti suoi compagni).
Per ora non c'è nulla di confermato, tra pochi giorni però potremmo saperne di più.
Howard è sicuramente al centro dell'attenzione, e molte squadre vorrebbero averlo nelle loro fila, ma non è l'unico giocatore che potrebbe cambiare maglia prima di metà mese.
Anche Deron Williams (che potrebbe andare a Dallas a fine stagione lasciando Prokhorov con in mano un pugno di mosche) e Rajon Rondo sono stati citati come possibili "candidati" a cambiare casacca.
Non sappiamo se avessero bisogno di questo stimolo ma, di sicuro, domenica hanno fatto registrare due grandissime prestazioni.
Deron Williams ha giocato una gara pazzesca contro i Bobcats, realizzando il career high personale (nonché season-high dell'intera NBA e miglior prestazione di sempre nella storia dei Nets) con 57 punti, frutto del 16 su 29 dal campo (4 su 11 da tre) e di un perfetto 21 su 21 ai liberi, aggiungendo 7 assist, 6 rimbalzi, 1 rubata e 1 stoppata. Per lui anche 5 palle perse, di cui una rischiosissima nel finale di gara, sul 103-98 Nets, che ha permesso ai padroni di casa di sperare nel pareggio fino alla fine grazie alla tripla di Maggette (103-101). Il rookie Marshon Brooks ha fatto 1 su 2 ai liberi dando la possibilità dell'ultimo tiro ai Bobcats. Il disperato tiro di Augustin però non ha nemmeno preso il ferro, così i Nets hanno potuto festeggiare la vittoria (104-101 il finale) e la loro superstar che ha "twittato" tutto il suo orgoglio per la grande prestazione.
Rajon Rondo, pur non risultando così incisivo a livello di punti segnati, ha realizzato una tripla doppia da favola con 18 punti, 17 rimbalzi e 20 assist! Tanto per dare un'idea, una prestazione simile è stata ottenuta solo dai grandissimi Wilt Chamberlain e Oscar Robertson.
Per la cronaca la gara contro New York si è conclusa dopo un supplementare con il punteggio di 115-111. Oltre a Rondo, è stata decisiva la tripla di Paul Pierce che ha pareggiato il conto sul 103 a 4"9 dalla fine. Melo ha tentato il tiro della vittoria ma le sue speranze si sono infrante sul ferro, e nel supplementare i Celtics guidati da Rondo e Allen hanno scavato il solo necessario a portarsi a casa questa vittoria.
Per quanto riguarda i Knicks, con il ritorno di Stoudemire prima e Anthony poi, c'è da rivedere un po' tutto. Le grandi prestazioni di Lin si sono un po' ridimensionate, anche a causa del rientro delle due stelle.
Ci sarà un bel da fare per coach D'Antoni per salvare stagione e panchina, perché non sarà facile distribuire bene responsabilità e palloni. Da questo punto di vista non aiutano certo le dichiarazioni di Anthony, uno abituato ad avere sempre il pallone in mano.
Da quando Anthony è rientrato (nella sconfitta subita a Miami nell'ultima gara pre-ASG), New York ha vinto con Cleveland perdendo poi nella sopracitata sfida contro Boston. Le prossime gare, contro team quali Dallas e San Antonio (oltre a Milwaukee, subito dietro ai Knicks nella corsa ai playoff) e poi (la settimana successiva) Philadelphia, Chicago, Portland e due volte Pacers, potranno dare indicazioni più precise su quelle che saranno le speranze di New York in vista playoff. L'impressione è che possano arrivarci ma, per fare strada nella postseason, probabilmente manca ancora qualcosa.
In vetta alla Eastern, continua la lotta a due tra Chicago e Miami. Per gli Heat, privi di Bosh, dopo la vittoria sul difficile campo dei Blazers, due sconfitte rispettivamente sul campo dei Jazz (di un punto e con James che ha scaricato la palla dell'ultimo tiro al più libero Haslem, che ha malamento sbagliato, attirandosi le critiche degli addetti pronti ad assalirlo al minimo errore. Lebron sta giocando una grandissima stagione ma, finché non vincerà un titolo, continuerà ad essere criticato) e sul campo dei Lakers.
Per i Bulls, dopo l'ASG, due vittorie esterne sul campo di Cleveland e Philadelphia, che portano a 6 la striscia di vittorie e permettono a Chicago di superare Miami e di riprendersi il primo posto.