EASTERN CONFERENCE REVIEW 28.04.2012 - 06.05.2012
Il primo turno di playoff si è quasi concluso, tutte e quattro le serie sono quasi decise (tutte sul 3-1 al momento di scrivere) ma non tutto sta andando come le previsioni della vigilia lasciavano intendere.
La notizia più clamorosa è il 3-1 dei Philadelphia 76ers contro i Chicago Bulls. La squadra che ha chiuso con il miglior record della Eastern Conference (per il secondo anno consecutivo) è partita bene vincendo 103-91 la prima partita allo United Center. Ma questa vittoria ha portato anche una bruttissima notizia per la windy city: Derrick Rose, leader assoluto dei Bulls, si è rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.
Da quel momento Philadelphia ha ottenuto tre vittorie consecutive espugnando Chicago in gara 2 e vincendo le successive due gare casalinghe.
Per i Bulls, le brutte notizie non sono finite: oltre a Rose, in gara 3, si è fatto male anche Joakim Noah che si è "girato" una caviglia in contropiede mettendo "calpestando" il piede ad Iguodala.
Chicago ha provato a reagire in gara 4 e ha lottato punto a punto per gran parte della gara. I Sixers, guidati da uno Spencer Hawes da 22 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate hanno realizzato l'allungo decisivo nel finale grazie anche ai 10 punti di Holiday negli ultimi 6 minuti. I Bulls si sono rifatti sotto arrivando anche sul meno due (82-80) a 1'47" dalla fine ma poi due errori di Boozer e quattro liberi dei Sixers hanno scavato il solco decisivo.
Ora la serie torna a Chicago dove i Bulls proveranno a tirar fuori una prova di grande coraggio per sperare di riaprire una serie che sembra ormai compromessa.
Gli Orlando Magic si sono illusi di poter aver la meglio dei Pacers dopo la bella vittoria in gara 1 ad Indianapolis (81-77). I Pacers hanno apportato gli aggiustamenti difensivi necessari (senza Howard per gli avversari è tutto più facile. Glen Davis sta giocando bene ma la taglia e la presenza difensiva non sono proprio le stesse del n.12) e hanno vinto senza problemi sia gara 2 che gara 3 (rispettivamente 93-78 e 97-74).
In gara 4 i Magic si sono ritrovati nuovamente sotto di 19 punti a 8 minuti dalla fine quando Granger ha realizzato l'82-63 per i Pacers. L'orgoglio dei Magic, guidati da Davis, Redick e Jason Richardson ha permesso ai biancoblù di pareggiare con la tripla di JJ che è valsa l'89 pari a 38" dalla fine.
Una grande difesa ha costretto George Hill ad un tiraccio da tre che ha preso il tabellone (ma senza toccare il ferro) regalando l'ultimo possesso ai Magic che però hanno fallito il tiro della vittoria con Jameer Nelson che ha preso il primo ferro.
Nel supplementare i Pacers allungano subito sul più 6 ma i Magic riescono nuovamente a trovare la parità e dopo un paio di botta e risposta il punteggio si assesta sul 99 pari. Nelson commette un fallo, forse evitabile, a 2"2 dalla sirena mandando in lunetta George Hill che porta i suoi sul 101-99. Sulla rimessa (al secondo tentativo dopo aver chiamato un timeout per evitare di perdere il pallone a causa dell'ottima difesa di Indiana) palla a Glen Davis ma la sua conclusione fa la stessa fine di quella di Nelson alla fine dei regolamentari. Sconfitta bruciante per i Magic che speravano di riaprire la serie e invece ora vanno ad Indiana con il rischio di non tornare più all'Amway Center.
Per quanto riguarda i Magic, da segnalare il premio di MIP (Most Improved Player) assegnato a Ryan Anderson, autore di un'ottima stagione.
Per quanto riguarda invece i Pacers, questa serie accresce la loro consapevolezza nei propri mezzi e presenta un David West in gran forma. I ragazzi di coach Vogel tra qualche giorno si dovranno misurare contro i Miami Heat e sapranno dare del filo da torcere anche all'altra franchigia della Florida.
A proposito di Miami Heat, i vicecampioni NBA sono avanti 3-1 sui New York Knicks. I Big Three si portano facilmente sul 3-0 e serve una grande reazione da parte dei Knicks per portare a casa una vittoria che, ai playoff, mancava dal 2001.
Dopo aver perso Iman Shumpert per infortunio nella prima, disastrosa, sconfitta a Miami (100-67) e dopo aver perso anche le due successive gare (104-94 a Miami e 87-70 a New York), i Knicks hanno reagito e guidati dalle loro star Anthony (41 punti per lui) e Stoudemire (ma anche dal centro Tyson Chandler, premiato nei giorni scorsi come miglior difensore) hanno portato a casa una vittoria importantissima che permette loro di evitare un secondo cappotto (dopo quello subito l'anno scorso per mano dei Celtics).
Anche in questa vittoria c'è però un aspetto negativo. Baron Davis si è infortunato gravemente al ginocchio destro e potrebbe addirittura aver chiuso qui la sua carriera NBA.
Dal punto di vista infortuni, a New York non sono proprio fortunati. Anche Stoudemire infatti ha giocato con una vistosa fasciatura ad una mano che, come evidenziato in alcuni replay durante la partita, veniva usata poco o per niente anche a rimbalzo.
Potrebbe a sopresa tornare Jeremy Lin, il giocatore che aveva infiammato nuovamente il pubblico newyorkese dopo l'avvio di stagione non proprio esaltante. Basterà a riaprire una serie che sembra ormai chiusa? Crediamo proprio di no e anzi, con il ritorno a Miami è molto probabile che termini la postseason dei Knicks.
A proposito di ritorni a sorpresa, Al Horford ha rimesso piede in campo dopo quasi quattro mesi (ultima gara l'11 gennaio) nella pesantissima sconfitta subita dagli Hawks per mano dei Celtics.
Boston, dopo aver perso gara 1 ad Atlanta, aver scontato la squalifica di Rondo in gara 2 e aver avuto difficoltà con i guai fisici di Allen (assente nelle prime due gare) e Pierce (limitato a soli 16 minuti in gara 4, chiusi però con 24 punti (!!!) frutto di un ottimo 10 su 13 dal campo, di cui 4 su 6 da tre), hanno ormai preso il controllo della serie e tornano ad Atlanta consapevoli, comunque vada gara 5, di avere la possibilità di portare a casa la serie vincendo gara 6 al Garden.
Restando in tema di infortuni, per Atlanta si sottolinea anche l'assenza di Josh Smith in gara 3. Il suo rientro in gara 4 però non ha portato gli effetti sperati.
In questa serie, da sottolineare la prestazione di Paul Pierce in gara 2 chiusa con 36 punti, ossia il massimo per un Celtics dai tempi di John Havlicek.
I Celtics, grazie alla forzata debacle dei Bulls, hanno la concreta possibilità di tornare a giocarsi l'accesso alle Finals contro i Miami Heat (Philadelphia permettendo, ovviamente).
E l'esito di questa eventuale sfida appare tutt'altro che scontato, anche considerando che in stagione regolare il bilancio è di 3-1 per i biancoverdi.