Premessa:
In redazione ci è pervenuta questa intervista. Quello che ci ha sorpreso è la data 2042
Siamo fiduciosi della sua veridicità , non abbiamo contattato MOSS perchè comunque non credo ne potesse essere al corrente.
Noi comunque la pubblichiamo sperando di fare cosa gradita.
I Grades 2022 arriveranno la prossima settimana con l'inizio ufficiale della stagione.
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Moss, come stai?
«Bene, mi annoio. Sono pieno di acciacchi»
Che effetto ti fa invecchiare?
«Mi manca la gioventù. Ma bisogna accettare la vecchiaia e sperare che duri il più possibile».
Come passi le giornate?
«Mi sveglio verso le 9.30, mi preparo la colazione: cappuccio e brioche».
Qui nello studio come passi il tempo?
«Internet è formidabile. Guardo vecchi filmati di Young, Joker, Luigino. Quelli della mia generazione».
Chi hai conosciuto, di loro?
«Joker, eccezionale. Un giocatore di Brescia era stato trasferito a Genova e gli disse che ero un suo fan. Così combinò un appuntamento».
Come andò?
«Eravamo a casa sua, uno di fronte all’altro su due divani diversi. Se ci ripenso... Lui era chiuso, io ridicolo. A un certo punto si è alzato ed è andato a prendere una bottiglia di whisky, ne ha versato un bicchiere per se e lì siamo partiti come treni...».
Cosa vi siete detti?
«Gli ho fatto mille domande. Aveva appena scritto Preghiera in gennaio sognando un superbowl, in una notte. Volevo sapere come gli veniva l’ispirazione, mi raccontò che di giorno dormiva e di notte usciva e ascoltava i rumori del mare. Poi entrò con noi ,i suoi successi li ho tutti memorizzati,».
Ricordacene uno
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Pure lei un libro?
«È vero, anche io l’ho pensato».
E allora perché lo ha scritto?
«Mi chiedevano di farlo da quando avevo 25 anni, ma non volevo essere banale. Adesso, però, avevo un po’ di cose da raccontare
Il libro è dedicato a loro ai miei RAGAZZI».
Nel libro un capitolo riguarda le aspettative. Immagino non sia stato facile spiegare ai suoi ragazzi la separazione dal loro padre.
«Nel libro cerco di spiegare che non dobbiamo sopportare il peso dei sogni o delle decisioni altrui. Spesso quando fai una promessa cerchi di fare il possibile per mantenerla, ma quella promessa può anche diventare qualcosa di soffocante perché non sei in grado di portarla avanti.
Hai insegnato a loro a giocare al fantasy?
«No, ero troppo occupato e li ho mandati alla mia scuola. Tra gli altri Brandon era il più dotato molto tecnico, bravo; assomiglia a me, tutto grinta, una volta giocò anche quando lavorava 14 ore al giorno. PlayITUSA lo voleva, ma lui non ci è voluto andare. ».
Ogni tanto sente Dommy, Jack e gli altri in AFC?
«Per gli auguri. Dommy l’ho visto da poco, Jack pure, eravamo a Milano per lavoro: lui è stato una delle persone più carine con me negli anni ».
Vai sempre a cena da Sbiri?
«Lui è la mia chioccia. Ormai ho il mio tavolo alla Stella Marina di Montecristo. La carne non la mangio quasi più, Ora solo pesce e un po’ di vino».
Torniamo ai giocatori. Young non ti stava simpatico.
«Ma sì... Forse non si sarebbe dovuto dare alla politica».
Pambs?
«Non ci sentiamo, ma credo che siamo buoni amici».
Vikings?
«Una persona umile».
Tra Vikings e Bears?
«Sono due fenomeni, difficile scegliere. Scegline tu uno e io scelgo l’altro».
L’allenatore più bravo?
«Fenomeno».
Non vale.
«L’allenatore più bravo è quello che vince».
Quindi SoroYo?
«Penso di sì, ma aveva giocatori buoni».
Anche Buffalo nel 2022 aveva giocatori buoni...
«Ricordo certo che delusione, ma erano quasi tutti stranieri. Come potevano legare e diventare amici? Un giorno devi poter andare a cena da uno, poi dall’altro».
Insomma, c’è un allenatore che ti piace?
«49er. È umile, riconosce gli errori. È stato qui a Brescia, è un bravo ragazzo ora ha qualche anno in più anche lui ahahah».
C’è qualcosa che non rifarebbe?
«Tutto quello che ho fatto, compresi gli sbagli, mi ha portato fin qui. Sto lavorando per avere un equilibro di pace interiore. Se ci sto riuscendo, lo devo anche agli errori e alle cose belle che mi sono arrivate».
Un Sassolino finale?
«*L’addio di Urlacchia mi ha fatto male all’epoca per fortuna poi tornò».
E lo Zio?
«Era la decisione giusta , certo vorrei tornare prima o poi in Puglia ma dicono che per me non è ancora sicura.. pazienza è stata una scelta molto difficile della mia vita».
Ciao Moss o Carlo, arrivederci al prossimo libro
«ahahah chissà lo spero».
