detto da te Plà in questo caso è un onore..
però voglio porti un quesito (che tanto non approfondirai perchè sei mooolto intelligente ma testardo..):
ti sottopongo dei valori e ti consiglio vivamente di telefonare a qualche laboratorio d'analisi per farteli spiegare:
20,8 di emoglobina, 6.690.000 di globuli rossi, ferritinemia a 1.500
non aggiungo altro..sarebbe inutile
Continui a sbattere la testa su una vicenda che conosci marginalmente, probabilmente per sentito dire oppure - peggio ancora - rimediata all'ultimo minuto su Google. Ti chiarisco per l'ultima volta il mio punto di vista, poi se continui ad insistere su questa strada da celerino fai tu, io non ti seguo.
- Dato di fatto: Marco Pantani non è mai risultato positivo a controlli antidoping e non esistono prove a supporto della tesi che Pantani utilizzasse sostanze dopanti o si sottoponesse a pratiche illecite per i regolamenti sportivi.
- Dato di fatto: lo stop per motivi precauzionali equivale ad essere dopati? No. Non lo era all'epoca e non lo è tuttora. Ieri alle Olimpiadi di Vancouver sono scattati cinque stop di 5 giorni per valori anomali di emoglobina. Per questi atleti non ci saranno procedimenti disciplinari perché una situazione del genere, a Madonna di Campiglio 12 anni fa così come a Vancouver ieri, non prefigura una violazione dei regolamenti antidoping. Se non ti sta bene puoi scrivere una lettera alla Wada a Montreal, sono molto cortesi e anche gli alti dirigenti sono disponibili a chiacchierare al telefono.
- Dato di fatto: dire che quei valori sono una prova inconfutabile dell'"Epo in atto", parole tue, equivale a dire che si possono avere quei valori solamente assumendo eritropoietina. E' una questione di logica, le parole sono importanti e vanno utilizzate correttamente. Se tu dici una cosa del genere ti prego di prendere la tua laurea in medicina e farla a coriandoli, è anche carnevale, risparmi due lire. Se invece intendevi dire che quei valori suggeriscono, più o meno ragionevolmente, l'eventuale ricorso a doping ematico, allora (come ti ho già detto) si apre tutto un altro mondo. Tra certezza e deduzione ci passano sei galassie e si dà il caso che in questa ampia forchetta, quando si usano le parole e i concetti in maniera bislacca, ci siano delle persone (in questo caso atleti) che si giocano intere carriere se non la vita. Già con Mutu ti sei lasciato andare a commenti improntati alla sicurezza piena delle tue convinzioni: 3 minuti dopo la notizia della positività di Mutu ci hai assicurato che il ragazzo è un tossico e che per non farsi di cocaina si fa di stimolanti. Bene, io ho parlato con un primario ed un ematologo con cui chacchiero di queste cose da anni e la loro ipotesi è molto diversa dalla tua (oltre ad essere molto più cauta).
- Dato di fatto: Ti ricordo che i test sull'Epo sono stati gradualmente perfezionati negli anni. E come ben sai, sicuramente qui molto meglio di me, non c'è un solo tipo di Epo (a proposito, mi è stato detto che il mercato sta per essere invaso da un Epo a basso costo).
- Riflessione: Marco Pantani era un atleta 'pulito'? Io credo di no. Per il semplice fatto che nello sport professionistico, senza che mi sbilanci inutilmente in percentuali, una grande fetta di atleti fa ricorso non solo a pratiche dopanti, ma ad una vita condizionata dai farmaci. Anche leciti e non proibiti dai regolamenti antidoping. Il vero problema è questo. Noi viviamo in una società condizionata culturalmente dal farmaco, dal rimedio farmacologico ad ogni tipo di problema: fame, stitichezza, flautulenza, problemi con il proprio corpo, obesità, impotenza, patologie dei reni, tiroide, necessità di migliorare la prestazione sportiva professionale, voglia di entrare in un costume taglia 42 entro tre settimane, mal di testa, tosse, raffreddore ecc ecc. Il problema reale alla base di tutto è l'automatismo che si crea tra un problema da risolvere (quale esso sia) e la strada da fare per riuscirci. La società, complice l'industria in cui mi sembra di avere capito tu lavori, ci ha convinto del fatto che la pillola, l'iniezione o quello che vuoi tu sia un modo per accelerare la strada. Ci sono prove a sostegno della mia convinzione del Pantani 'non pulito'? No. Con buona pace dei tui numeri (tra l'altro ESTREMAMENTE DUBBI, ma qui dovremmo aprire il capitolo processuale e non ne ho la minima voglia) prove non ce ne sono. Ci sono solo supposizioni. Ed è questa, sta proprio qui, la perversione del sistema sportivo attuale. Tu sei sicuro che uno, uno qualsiasi dei tuoi idoli sportivi sia pulito? O che sia eticamente superiore a Marco Pantani? La mano su fuoco ce la metti per chi? E' per questo che io disprezzavo in maniera assoluta Cannavò e detesto la grande stampa sportiva italiana: perché è una stampa che chiude la stalla quando sono scappati i buoi, è una stampa appecoronata ai vincenti fino a quando questi restano vincenti. Quando cadono nel fango ci si sputa sopra. E' una stampa che spegne incendi già azzerati. Moggi e Pantani, in questo senso, per quanto simboli di parabole sportive differenti rappresentano un bell'esempio. Se Cannavò e la Gazzetta avessero fatto il loro lavoro per cercare di capire, non di condannare, la macchina sportiva nel suo complesso..beh, oggi forse avremmo un quotidiano migliore, un pubblico più sveglio e un ex ciclista quarantenne e vivo. Due mesi prima di Calciopoli il giornale di Cannavò esaltava Moggi come "re del mercato" e ignorava le molteplici evidenze di un malaffare generalizzato. Da maggio 2006 in poi sono tutti caduti dal pero. Questa è la gente che ha messo in croce Pantani. E non dimentichiamoci mai che questa gente che scriveva era la stessa che organizzava e organizza tuttora il Giro.