Addio Parità

[Asso]

Che ne pensate?

http://www.nfl.com/news/story?id=09000d5d8090b802&template=without-video&confirm=true

http://www.nfl.com/news/story?id=09000d5d80864e15&template=with-video&confirm=true

In sintesi: I proprietari delle squadre non sono d'accordo su punti critici del Collective Bargaining Agreement (accordi economici società - giocatori) tipo quanti soldi destinare ai rookies e quanta percentuale del fatturato debba determinare il salary cap, quindi hanno votato contro il CBA attuale. In un futuro non lontano probabilmente salterà il cap e addirittura si pensa anche il draft. Speriamo di no, sennò la NFL finisce come il calcio (bellissimo sport le cui partite assisto abbonato allo stadio, ma sappiamo tutti come è gestito)!

[torrisone]

...ci saranno due anni di trattative serrate e difficilissime (lega, associazione giocatori, proprietari franchigie a loro volta divisi tra pesci mercati grandi e piccoli...) e dobbiamo incrociare le dita perchè trovino una soluzione. Io 'na merdata stile Baseball MLB (come principi economici, sia chiaro) mi rifiuto di prenderla anche solo in considerazione...

PS -  ciao Asso, bella foto. Già vista in 'sto forum ma sempre bella

[Asso]

...ci saranno due anni di trattative serrate e difficilissime (lega, associazione giocatori, proprietari franchigie a loro volta divisi tra pesci mercati grandi e piccoli...) e dobbiamo incrociare le dita perchè trovino una soluzione. Io 'na merdata stile Baseball MLB (come principi economici, sia chiaro) mi rifiuto di prenderla anche solo in considerazione...

PS -  ciao Asso, bella foto. Già vista in 'sto forum ma sempre bella

Eeeeeh... Momento vissuto IN DIRETTA TV... In quel periodo d'oro abitavo lì. Come non metterla?

[Plaxico]

Sono anni che se ne parla e che si manifesta questo rischio, sono solamente schermaglie per giocarsi meglio le proprie carte al tavolo della trattativa. Quello che è certo è lo schifo a cui tendono franchigie vergognose come Patriots, Crybabes o Redskins.

[camposh]

Se è vero vuol dire la fine dalla NFL così come la conosciamo oggi....ed a rimetterci sono i teams di zone periferiche, con poca audience, fuori dal grande pubblico e dai grandi investimenti economici....

[Plaxico]

Se è vero vuol dire la fine dalla NFL così come la conosciamo oggi....ed a rimetterci sono i teams di zone periferiche, con poca audience, fuori dal grande pubblico e dai grandi investimenti economici....

Camposh il rischio è questo, ma ormai è dal 2004 che ogni anno si tracciano simili scenari apocalittici con la fine del mondo, il crollo della Nfl, lo scioperone dei giocatori ecc. Da parte dei giocatori uno sciopero è impensabile per motivi di sponsor, ormai tutti hanno la propria griffe da esibire e perdere un anno vorrebbe dire andare incontro a penali salatissime. Da parte delle società la questione è sicuramente più spinosa, l'oggetto reale del contendere è una certa fetta di diritti che alcune franchigie vorrebbero depennare o non far rientrare nel calderone degli incassi totali della lega. Insomma se li vogliono tenere per loro, cosa che, unita al crescente aumento del cap porterebbe ad un aumento della differenza di capacità economica tra questa e quella società (i Cowboys sono anni che cercano di tenersi per loro tutti i diritti radio e tv su base locale, voce straordinariamente ricca per una squadra che gioca a Dallas e che vanta una base di tifo pazzesca). Scenari simili porterebbero alla caduta in disgrazia, almeno sulla carta, di franchigie come i Jaguars, che già fanno fatica a riempire uno stadio bruttino. Io però non sarei così apocalittico. Torrisone giustamente sottolinea la differenza abissale con il sistema che regola la Mlb, che ha un cap finto. La consolazione, almeno lì, è che spendere di più non vuol dire essere competitivi. Cosa che invece equivale ad un'equazione perfetta nel calcio. Gli Yankees spendono valanghe di soldi ma non vincono un cazzo da anni, nonostante schierino una serie impressionante di bombati tossicodipendenti 

[brax62]

in realtà la MLB non ha salary cap, ma una applicazione della luxury tax dove, semplificando, per ogni $ di sforamento c'è 1 $ di multa da pagare alla lega che li redistribuisce alle squadre con mercati minori

il sistema mlb dimostra che non si vince de facto eccedendo il s.cap (ad eccezione dei redsox) anche se i Niners e i Cowboys degli anni '80-'90 si sono avvantaggiati proprio dell'assenza di limiti salariali per collezionare stelle e fare incetta di SB

[camposh]

Infatti Plaxico credo che ci siano attualmente due fronti ben distinti tra i teams: quelli che "alla Dallas" non vogliono dividere tutta la torta in modo equo (sopratutto i proventi del merchandising) e spingono affinchè ognuno si tenga i profitti derivanti dalla propria immagine e quelli che invece non vogliono che questo "patto di solidarietà tra squadre grandi e piccole" venga modificato.
Ma mi pare evidente che i primi sono sempre più influenti.
Inoltre i salari dei giocatori sono lievitati e questo mette ancora più pressione a tutto il sistema.
Per me la parità economica (anche se poi non è reale, nel senso che ciascun presidente spende come meglio crede i suoi soldi e molti si tengono ben al di sotto del cap) tra le squadre è la vera bellezza della NFL dove anche un paesino di 40.000 anime può competere quasi alla pari con una megalopoli di 10 milioni di persone....
  

[Rino]

come il calcio (bellissimo sport....

BAN

[Plaxico]

BAN

Datte na chiodata 

[frozen tundra]

Secondo questa interessante valutazione della NBC, ulteriori nubi si avvistano all'orizzonte ... 


Sometime around 4 p.m. on April 25, NFL commissioner Roger Goodell will walk onstage at Radio City Music Hall. He’ll utter a name like, say, Matthew Stafford. And Stafford, born in February of 1988, will come out and shake hands with Goodell.

 Stafford, at that moment, will be about $50 million richer. And he’ll beam, knowing a lack of money will never again be an issue.


 And Goodell — lord of the most lucrative, powerful and closely-followed sport in the land, a man who makes about $11 million in salary himself — will smile, too.

 But backstage, the golden goose that made these and thousands of other men wealthy will still be held at knifepoint.

 The goose is the game itself. The NFL Players’ Association and the league’s 32 owners are the ones threatening it.

 The threat of an NFL work stoppage is real and drawing near. And what are the two sides doing about it? Lobbing verbal grenades and digging foxholes in advance of the “great battle.”

 And if you don’t think it’s a battle, check the rhetoric.

 DeMaurice Smith, elected as the new Executive Director of the NFLPA last month, said within 24 hours of assuming his new job, “There isn’t a day where I don’t hope for peace. But at the same time, there isn’t a day where we won’t prepare for war.”

 In praising Smith’s election, Chester Pitts of the Houston Texans said it was important to have a person like Smith, “When you’re fighting a war against billionaires.”

 Tough talk. Especially tough given that “war” participants normally run the risk of getting their heads blown off.

 Meanwhile, the league’s owners have been hoarding pennies and preparing for March 2011 (23 months from now) when a work stoppage would likely begin. Teams are cutting personnel, making sure that many of the contracts they do with coaches and other staff can be opted out of if a lockout occurs.

 “All I can tell you is that the NFL is building a blueprint and making sure we are all educated on what ramifications are for a potential work stoppage,” Ravens owner Steve Bisciotti said in January.

 The players are building a robust strike fund of their own that they plan to lean on when the checks stop coming in.

 What’s the issue? Money. (Surprise, surprise).

 Players now receive 59.5 percent of all money generated by the league. The salary cap for each team is now at $127 million, up from $85.5 million in 2006. Owners say they’re getting soaked. They want a rookie wage scale so they don’t have to hand $40 million in guaranteed money to unproven players. They want players to understand that stadium costs in the current economy are killing them.

 The players want to see every detail to find out just how badly owners are getting hurt. Their rallying cry is “Open your books...” which they say more often than a seventh-grade English teacher.

 The owners steadfastly refuse to do that, adding to the distrust.

 Real face-to-face negotiations between Smith and Goodell? None yet.

 And while Smith’s recent election will be used as an excuse for that, it’s clear the sides are currently more interested in digging in than rolling up their sleeves and finding resolution.

 Meanwhile, checkpoints are being passed without pause. When the next league year begins in a little more than 10 months, there will be no salary cap in place. In 2006, prompted in part by a fear of a no-cap 2007, the two sides worked furiously to get the new deal done.

 But the urgency isn’t there this time. It’s a staring contest. And while both sides will try to curry the favor of fans — Smith has already shown a penchant for talking about the stadium workers who’ll be impacted by a lockout — neither side is going to get much sympathy.


 The NBA, NHL and Major League Baseball all went through work stoppages in the 90s and all suffered greatly. The NFL has avoided them. A work stoppage — a battle over how billions will be distributed — in this climate will not fly well.

 Hard as each side tries to plead its case to the public, nobody’s really going to care who’s right and who’s wrong.

 That the players and owners don’t care about them, the fans who’ve helped build the NFL into the most popular sport in the country by far ... that will be the message.

 And that will cause fans to wonder why they cared so passionately and invested so much in the first place. (source NBCsports.com)

[il maria]

Infatti Plaxico credo che ci siano attualmente due fronti ben distinti tra i teams: quelli che "alla Dallas" non vogliono dividere tutta la torta in modo equo (sopratutto i proventi del merchandising) e spingono affinchè ognuno si tenga i profitti derivanti dalla propria immagine e quelli che invece non vogliono che questo "patto di solidarietà tra squadre grandi e piccole" venga modificato.
Ma mi pare evidente che i primi sono sempre più influenti.
Inoltre i salari dei giocatori sono lievitati e questo mette ancora più pressione a tutto il sistema.
Per me la parità economica (anche se poi non è reale, nel senso che ciascun presidente spende come meglio crede i suoi soldi e molti si tengono ben al di sotto del cap) tra le squadre è la vera bellezza della NFL dove anche un paesino di 40.000 anime può competere quasi alla pari con una megalopoli di 10 milioni di persone....
  

per fortuna non la pensiamo tutti così

per me la NFL migliore dovrebbe tornare a 24 squadre, tutte appartenenti a grossi mercati, li allora si potrebbe tornare a parlare di CAP

adesso con squadre in mercati ridicoli il cap è logico che non abbia senso, perchè dallas deve dividere i suoi introiti con buffalo?

il vantaggio?
con 24 squadre il talento medio tornerebbe quello degli anni 70/80, decisamente più alto di quello
attuale

ma anche questa è un'utopia

ho paura che rimpiangeremo stern più di quanto ce ne rendiamoconto adesso

[Young 8]

Stern ?

[Jack The Sack]

Stern ?

Mario Rigoni 

eh infatti era meglio quando Buffalo non c'era, invece che stare a occupare quattro anni un posto al Superbowl.
certo aanche Green Bay è un paesino.
vuoi mettere i Las Vegas Packers?
inoltre i Cardinals dovrebbero tornare a chicago e fondersi con i Bears, i Titans con i Texans, tanto cambiano due lettere

[il maria]

Stern ?

ho scambiato tagliabue con stern

stavo pensando che la nba non mi ricordo se usava o usa ancora la luxury tax, come la MLB,
ma in questo momento sembra il compromesso migliore