Comunque sia andata a finire con questa incredibile sconfitta, e mettiamo pure che il coach non sia un mostro di simpatia ed i Patriots siano diventati d’incanto la squadra più antipatica della lega, ma non mi pare proprio il caso di usare termini come “disastroso” o “massacrante” per la stagione di New England.
Ok, hanno perso il Superbowl ma hanno letteralmente DOMINATO la stagione, non dimentichiamolo.
Hanno giocato di gran lunga il miglior football, hanno segnato caterve di punti a tutti (e non solo alle “comprimarie” della AFC east) – ivi incluse Pittsburgh, San Diego, Jacksonville, Indianapolis, Dallas, Washington, la stessa New York in regular season (squadre mica tanto comprimarie) e con una regolarità disarmante, stabilendo tutti i record possibili e immaginabili. E la storia dello spy-gate è stata certamente una irregolarità giustamente punita, ma con i risultati sul campo conta come il due di picche, zero virgola zero.
Hanno perso il Superbowl nell’unica partita dove hanno giocato davvero male ed in modo molto rocambolesco (e non voglio certo sminuire minimamente i meriti di New York), concedendo ai Giants solo 3 punti per tre quarti di partita, e lo hanno perso grazie ad un drive finale dove ne sono successe di tutti i colori (due quasi intercetti, ricezioni miracolose, due misurazioni che hanno fermato il tempo, Manning che fa quella giocata “assurda”). Sennò l’anello lo avrebbero tranquillamente al dito.
Invece l’anello al dito ce l’hanno i Giants, bravi Giants e grandissimi complimenti - però i Patriots di quest’anno rimangono comunque una delle più grandi squadre di tutti i tempi, forse la più grande da quando è cominciata l’era della free agency.
E Bill Belichick, antipatico o no, rimane il migliore di tutti.