Gino Girolimoni (Roma, 1 ottobre 1889 – Roma, 19 novembre 1961) è stato un fotografo e mediatore [1] italiano. Accusato di gravi delitti, fu additato come mostro dalla stampa. Successivamente scagionato, ne ebbe comunque la vita sconvolta. La sua vicenda rappresenta un caso emblematico degli effetti perversi sulla pubblica opinione di una campagna giornalistica pilotata e aprioristicamente accusatoria.