ma non è giusto criticarli perchè cambiano stile o registro.....e che vuol dire?
il bello è quando un woody alle mi piazzia un "match point" o quando i radiohead incidono un "kid A".
è proprio questo il bello ed il geniale di un artista.
io Kid A lo lascerei stare, ho solo detto che da un determinato regista mi aspetto un tono, un registro, un tocco riconoscibile (e a ripensarci non è detto che in NON E' UN PAESE PER VECCHI non ci siano quelli dei Cohen, avete scritto cose molto giuste al riguardo).
woody allen, un film all'anno come fosse un impiegato, si è probabilmente accorto che ormai le sue commedie avevano un po' stancato e ha cercato di cambiare genere mischiando le carte (tra l'altro in parte l'aveva già fatto) con i consueti mestiere, stile e intelligenza.
ma io credo che l'impronta debba restare. nei film di altman è sempre riconoscibile, e anche in quelli di kubrick. e pure, mio malgrado lo ammetto, in quelli di eastwood (almeno da 15 anni in qua).
mi sembrava, probabilmente sbagliando, di non ritrovare quel registro che in molti dei film dei cohen mi aveva esaltato.
ieri sera ho visto IL PETROLIERE. vabbè che quando daniel Day Lewis lavora così un film si fa da solo (Luca Sofri ha giustamente scritto che probabilmente per farlo uscire dal personaggio alla fine della lavorazione hanno dovuto usare l'esorcista), ma paul Thomas Anderson si conferma il mio regista di culto. adoro tutti i suoi film (vabbè, sono solo 4...)