START 2012!
Si riaccendono i motori! Formula1, Nascar, IndyCar, Karting, MotoGP e chi più ne ha più ne metta. Qualcuno per la verità si era già acceso E’ il caso del Mondiale Rally che a Gennaio ha mandato in onda il celebre “Monte”, ovvero il Rally di Montecarlo, misteriosamente rimasto fuori dal giro iridato negli ultimi 2 anni…
Formula1 e MotoGP sono invece in pieno periodo di test pre-campionato, e le somme si tireranno nei prossimi giorni, quando gli osservatori metteranno insieme tutte le informazioni che arriveranno dai gommisti (Pirelli per le auto e Bridgestone per le moto) e indicheranno lo stato di forma delle varie squadre. Quel che è certo per ora è che la campionessa mondiale 2011 REDBULL non ha intenzione di abdicare, mentre in casa DUCATI si fatica a trovare una soluzione che soddisfi Valentino Rossi.
In piena fase di test anche la IndyCar che dovrà prima di tutto scrollarsi di dosso quell’aura nefasta, piombata sulla categoria nell’ultima gara del 2011 a Las Vegas. L’incidente e la morte di Dan Wheldon infatti hanno messo la parola fine a quello che doveva essere un fantastico finale di stagione, con la lotta ancora aperta tra Will Power e Dario Franchitti, quest’ultimo poi laureatosi campione con la sospensione della gara. Quest’anno i piloti avranno a disposizione le nuove vetture Dallara, progettate proprio per ridurre i rischi di aggancio tra le vetture stesse ed evitare, per quanto possibile, il verificarsi di incedenti tanto tragici come quello costato la vita al pilota inglese.
Ironia della sorte (sempre macabra nelle corse…) i test su questa nuova vettura sono stati condotti proprio da Wheldon durante tutto il 2011. La speranza è che il contributo dato a questa nuova vettura possa essere la panacea di tutti i mali, ma come gli inglesi amano sottolineare spesso, “motorsport is dangerus”!Un primo segno di riconoscimento lo ha voluto dare Gian Paolo Dallara, il quale ha siglato l’omologa delle sue nuove vetture con le iniziali DW, proprio a ricordare il lavoro intenso svolto dal pilota.
Ma c’è chi ha già cominciato a dare spettacolo. E’ la NASCAR, categoria regina negli states, seconda solo al Superbowl NFL per telespettatori. Uno status che in parte le è stato regalato sul finirer degli anni ’90, quando le 2 categorie a farla da padrone erano la Cart e la Indy, poi arrivate al collasso e resuscitate sotto il nome IndyCar. In realtà la Nascar ha una storia tutta sua: nasce nel 1948 a Daytona Beach in Florida, ben prima quindi del campionato mondiale di Formula1, ma le sue origini risalgono addirittura al periodo del proibizionismo, dove venivano organizzate corse con vetture di serie truccate, le stesse che i contrabbandieri di alcool utilizzavano per sfuggire agli inseguimenti. Ma è negli anni ’70 che viene fatto il vero passo in avanti, permettendo ad uno sponsor di coprire i costi gestionali del campionato. Nasce così la Winston Cup, dal nome appunto dello sponsor tabaccaio, fino al 2004, anno in cui le subentrerà il colosso telefonico Nextel e successivamente ribattezzata Sprint Cup.
Attualmente vengono corse 36 gare di campionato, quasi tutte su ovali ad eccezione di due circuiti veri e propri di cui uno è il Watkins Glen International, pista che ha ospitato anche la Formula1 fino a 30anni fa. Le ultime 10 gare vengono corse come un campionato a sé, dai migliori 12 piloti della classifica generale col nome di Chase for the Sprint, che si contendono il trofeo finale. Tra le mille cose che si potrebbero raccontare della Nascar, vale la pena spendere ancora due parole per qualche curiosità, ad esempio per il prestigioso montepremi presente ad ogni gara: quasi 5 milioni di dollari suddivisi tra tutti i concorrenti in funzione dell’ordine d’arrivo e dei giri condotti in testa. Il trofeo finale è un’opera d’arte costruita ogni anno da Tiffany&Co in puro argento per quasi un metro d’altezza. Tributo alla categoria è a tutti gli effetti il film Cars Motori Ruggenti della Pixar. Benchè alcuni nomi dei personaggi spazino nel motorsport in generale, buona parte di essi derivano da piloti e personaggi che da sempre gravitano nella categoria. Anche la Nascar purtroppo ha pagato un suo tributo con la morte di Dale Earnhardt Sr. detto “TheIntimidator” per il suo stile aggressivo. Dopo 7 campionati e 67 gare vinte, muore all’ultimo giro della 500 miglia di Daytona. Da allora la categoria non ha mai smesso di fare ricerca in materia di sicurezza.
Tornando al presente agonistico si sono già corse 2 gare del campionato, e non senza scintille e fuoco vero e proprio. Ne sa qualcosa Juan Pablo Montoya #42, che in seguito ad un problema alle sospensioni durante una neutralizzazione di gara, ha perso il controllo della vettura urtando un mezzo di soccorso e trasformando l’auto in un enorme falò. E’ andata altrettanto male al campionissimo Jimmie Johnson #48a causa di una furbata del suo crew chief Chad Knaus. Quest’ultimo ha infranto una serie di paragrafi regolamentari sul settore aerodinamico. Recidivo per la nona volta, Knaus dovrà scontare 6 settimane di squalifica e 100.000 dollari di multa, oltre ad infliggere a Johnson 25 punti di penalità. Ciliegina sulla torta, per regolamento paga le conseguenze anche il proprietario del team, che è quell’altro campionissimo di JeffGordon #24.
Vince la Daytona 500 Matt Kenseth dopo oltre 6 ore di gara, mentre la seconda corsa a Phoenix se la aggiudica un redivivo Danny Hamlin, dopo gli eccessi che lo avevano contraddistinto proprio a Daytona. Il campionato è appena iniziato. Chi sarà il successore di Tony Stewart? Intanto si va a LasVegas, sulla pista che si è preso Wheldon.