Los Angeles TimesSVOLTA EPOCALE PER I DRUNKAMIKAZEN, GLI STORICI PROPRIETARI PALESTINESI VENDONO AGLI AMERICANI. SI CHIAMERANNO "ANGELS OF DEATH".
di Paolo Leopizzi
Las Vegas - Dopo ben sette anni di frenetica attività i proprietari degli ormai ex Drunkamikazen Friuli hanno deciso giovedì notte di vendere la franchigia. Un cambiamento societario che era nell'aria già da tempo: la situazione economica e politica non permetteva più al socio di maggioranza Abdul Ali Mohamed Hassan El Kartoumi e ai suoi collaboratori di poter garantire la stessa stabilità di cui la squadra ha potuto godere in questi anni.
Ecco dunque la decisione, certamente sofferta, di vendere. I possibili acquirenti non sono mancati, numerose infatti le offerte giunte in Liechstein nella sede della multinazionale del terrore del dottor El Kartoumi. Si è parlato per settimane di un interessamento di varie cordate asiatiche (indonesiane e thailandesi) e addirittura di un'inserimento nella trattativa degli Emiri del Brunei e di Adria. Tutte trattative finite però con una fumata nera.
A spuntarla (ed è la notizia sicuramente più clamorosa) è stata la divisione marketing del famigerato "Hells Angels Motorcycle Club" di Fontana, California.
Per farci raccontare tutti i retroscena della vicenda abbiamo intervistato il CEO dei vecchi Drunkamikazen 49er (confermato nel suo ruolo dai nuovi proprietari), a lato del "match of the century" fra Floyd Mayweather e Manny Paquiao svoltosi sabato notte all'MGM Arena di Las Vegas.Signor 49er sono giorni molto caldi per la franchigia per cui lavora.Certamente nei giorni scorsi abbiamo avuto momenti concitati, un cambio societario non è mai una situazione facile da gestire soprattutto dopo una collaborazione così lunga.
Ci può spiegare come e perché è maturata questa decisione da parte di El Kartoumi?Le motivazioni che può aver avuto riguardano solo lui, non voglio e non mi permetto di entrare nel merito perché non è il mio compito. A riguardo le posso assicurare però che non c'è stato nessun tipo di disamore verso la squadra e i risultati degli ultimi anni da parte del nostro vecchio proprietario, ci tengo a precisarlo. Anzi mi permetta di ringraziare El Kartoumi per la vicinanza, l'affetto nonché ovviamente per il persistente sforzo economico profuso durante gli anni. Il suo arrivo in Friuli è stata la vera svolta per questa società, le ha permesso di raggiungere obbiettivi prima impensabili. Sono stati anni indimenticabili.
A riguardo, una piccola sintesi: tre titoli divisionali, quattro partecipazioni ai Playoff, cinquanta vittorie esatte in sette anni. Un discreto bottino.Buono direi. Sicuramente quei numeri descrivono bene il lavoro svolto durante tutti questi anni.
Peccato solo per il titolo di Conference sfuggito per un soffio nel 2010.E' lo sport, è la vita.
Oltre le vittorie ci sono stati dei momenti non certo facilissimi, soprattutto negli ultimi anni. L'ultima stagione vincente per i Drunkamikazen risale al 2011, un po' lontana nel tempo, non crede?Senza ombra di dubbio le stagioni 2012 e 2013 sono state molto difficili. Daltronde in quegli anni abbiamo perso giocatori importanti. Purtroppo per ricostruire ci vuole tempo ma sono convinto che abbiamo imboccato la strada giusta. Nonostante il dato dei numeri ritengo il 2014 un anno sicuramente positivo: il 6-6 non rende giustizia al lavoro svolto. Almeno tre delle sei sconfitte sono arrivate per distacchi minimali di punti se non addirittura di decimali. E' tutto ciò è stato dimostrato durante i Playoff, dove ci siamo comportati bene.
La HAMC ha vinto la corsa per la maggioranza delle azioni, un commento?Sono sicuramente contento. Ho avuto modo di conoscere i loro dirigenti e mi sono sembrate persone concrete, serie e con una gran voglia di continuare sul percorso tracciato.
Infatti oltre a lei sono stati confermati tutti i suoi collaboratori.Sì, i nuovi proprietari come le ho detto hanno posto come priorità la continuità a livello dirigenziale e io sono stato ben lieto di poter continuare qui il mio lavoro.
Eppure si era parlato di nomi importanti che avrebbero potuto sostituirla: Alessio Secco, Marco Branca, Matt Millen.A quanto mi risulta quei nomi erano usciti durante le trattative con le cordate asiatiche, gli Hells Angels hanno sempre ribadito di volermi confermare e così hanno fatto. Anzi le posso dire che il dottor El Kartoumi ha dato loro una corsia preferenziale anche per questo. Era importante per lui mantenere la continuità cosa che, ripeto, i nuovi proprietari fin da subito hanno condiviso e continuano a condividere.
La gestione Drunkamikazen aveva un segno idelogico molto forte. Gli stessi Hells Angels ideologicamente non sono propriamente neutri.Di questo non mi occupo e non mi sono mai occupato, a me interessa solo il lato sportivo della franchigia.
Ancora due annotazioni sul cambiamento societario. La prima: perché il nome "Angels of Death" e non il classico "Hells Angels"? La seconda: lo spostamento di denominazione del luogo, da Friuli a Udine.Riguardo il nome sono intervenuti motivi di carattere commerciale e di marketing. I proprietari volevano creare qualcosa di nuovo e di non ancora visto nel panorama sportivo ma che al tempo stesso fosse anche una specie di cordone ombelicale verso la loro storia.
Riguardo la denominazione del luogo non credo ci sia tutta questa differenza. Rimaniamo legati al Friuli, è la nostra terra. L'unica motivazione è stata il presentarsi all'interno della lega di un'altra squadra della nostra regione, volevamo marcare maggiormente la nostra provenienza. Siamo e rimaniamo la squadra di tutta la nostra gente.
Il cambio societario non è stata la sola notizia shock per voi in questo inizio di offseason. Patrick Willis il vostro capitano per sei anni ha deciso di ritirarsi.E' stata una notizia triste per noi senza ombra di dubbio. Patrick era il simbolo di questa franchigia, ha contribuito sempre in maniera decisiva alla nostra causa. Ovviamente la sua è stata una decisione sofferta che rispettiamo, un atleta deve giustamente pensare al suo futuro e alla sua salute prima che allo sport.
Ci tengo a sottolineare che l'ultimo atto dei Drunkamikazen e il primo degli Angels of Death è stato proprio l'inserimento di Patrick nella Hall of Fame della squadra. E' stato un gesto magnifico nei suoi confronti, un'attestazione di affetto e un riconoscimento che raramente si possono vedere.
Ma oltre questo è stato anche un segnale dato agli altri giocatori: a parte il nome e i proprietari nulla è cambiato, siamo sempre gli stessi e abbiamo sempre gli stessi obbiettivi.
In conclusione ci può aggiornare sulle vostre strategie per questa offseason. Cosa farete al Draft e in Free Agency?Le posso solo dire che abbiamo da molto tempo le idee chiare su cosa faremo e su come ci muoveremo, bisogna solo aspettare.
La ringrazio.Ringrazio io voi e il vostro glorioso giornale.