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Offline il maria

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« Risposta #480 il: Febbraio 20, 2010, 10:30:35 am »
Ok, proviamo a far luce su qualcosa che qualcuno non conosce o fa finta di non conoscere.
L'articolo che posto di seguito fa riferimento alla lista "eccellente" di campioni che, secondo le indagini scattate a Ferrara nel 1999 sul centro di ricerche biomeccaniche applicate allo sport del professor Conconi, sarebbero stati "trattati" con Epo.


L'inchiesta rischia di travolgere altre decine di atleti, i cui nomi, con tanto di valori ematici, compaiono in un secondo file su cui sta indagando il pm Soprani: tra questi spicca il nome di Marco Pantani, già al centro di altre inchieste, mentre tutta da chiarire diventa anche la situazione della staffetta di fondo azzurra che all'inizio degli anni 90 ottenne grandi risultati.
Si muove il Coni, che, per bocca di Giacomo Aiello, capo della Procura antidoping, annuncia un'inchiesta. Aiello si è messo subito in contatto con il magistrato di Ferrara, Pierguido Soprani, cui ha richiesto la documentazione relativa ai "file" sequestrati.

È uno scandalo che non si ferma più, quello che emerge dai file dei computer sequestrati a Ferrara. Dopo le rivelazioni di "Repubblica" sulla lista dei 22 contenuti nel file "Epo", altri nomi e altri atleti illustri finiscono nell'indagine sul centro di ricerche biomediche applicate allo sport del professor Conconi. I loro nomi figurano nel file-archivio denominato "dblab": decine e decine di atleti, noti e meno noti, con i risultati di centinaia di test che vanno dal 1992 al 1995, un periodo molto prolungato, ben oltre qualsiasi finalità di ricerca. Unico il comune denominatore per tutti: l' andamento "ondulatorio" dei valori ematici. Ematocrito (la parte corpuscolare del sangue) ed emoglobina bassi o "normali" in periodi lontani dalle gare; ma elevati fino a raggiungere picchi rischiosi per la salute durante le competizioni. Sci di fondo e ciclismo, gli sport trattati, ma anche canoa e corsa.

Si potrebbe riscrivere la storia di molte discipline a scorrere le date dei test e a confrontarle con quelle delle gare disputate dagli atleti. Anche qui nomi "pesanti", primo fra tutti quello di Marco Pantani. E anche per lui l' inspiegabile (almeno dal punto di vista fisiologico) altalena di valori. Il file "dblab" raccoglie esami relativi alle stagioni '93, ' 94 e '95. All'inizio Pantani non è che un semplice gregario di Chiappucci, anche se con buone doti per la salita e una propensione per le corse a tappe testimoniata dalla vittoria al Giro d' Italia Baby. Nel '93 sono solo due i piazzamenti fra i primi cinque e in corse assolutamente secondarie: alla settimana Siciliana e al Giro del Trentino. Ma il ' 94 segna l'esplosione: e si cominciano a registrare i primi sbalzi nell'ematocrito: da 40,7% il 16 marzo, a ben 54,5% il 23 maggio in pieno Giro d'Italia. E' il Giro di Berzin (in rosa dalla quarta tappa fino alla fine, anche lui presente nel file dei test con valori abnormi) e siamo al preludio delle montagne da cui uscirà la rivelazione Pantani. Vincerà infatti il 4 giugno a Merano e il giorno dopo all'Aprica staccando tutti sul Mortirolo. Sullo "slancio", l'8 giugno, centrerà pure un terzo posto in una cronometro, non esattamente la sua specialità. Il 13 giugno, giorno dopo la fine del Giro i suoi valori sono attorno al 58%, più o meno come il 27 luglio, alla fine del Tour (57,4%).

Con l'assenza degli sforzi dovuti alle gare l'ematocrito tende a salire, spiegano i tecnici. Pantani a quel Tour è terzo all'Hautacam (vittoria di Leblanc, che allora militava nella Festina, quella dello scandalo doping del '98); è secondo il 15 a Luz Ardiden (vittoria di Virenque, sempre un "Festina"), quinto all'Alpe d'Huez; cade, resta staccato e risale fino al terzo posto a Val Thorens e alla fine è terzo sul podio della Grande boucle. Nel '95 a marzo i suoi valori sono attorno al 45%, ma il Pirata dovrà rinunciare al Giro per via dell'incidente in allenamento a fine giugno, però in vista del Tour i suoi valori salgono ancora: 56%. Vincerà all'Alpe d' Huez e a Guzet Neige. Il 18 ottobre, poi, l'incidente nella Milano-Torino e i valori sballati (60%) registrati al ricovero in ospedale. Insomma una variazione statisticamente pari al 41%, qualcosa di assolutamente inspiegabile dal punto di vista fisiologico. "La media della variabilità fisiologica - dicono gli esperti, non supera il 10%, compreso il possibile errore di taratura della macchina (1%-1,5% per i laboratori degni di questo nome). Ma nel file "dblab" sono registrate variazioni ancora più ampie per altri atleti. Chiappucci, ad esempio, che pure ieri ha smentito di aver mai "lavorato con il professor Conconi", passa dal 35,7 (anch'esso poco spiegabile fisiologicamente) dell'8 gennaio '94 al 60,7% del 17 giugno (poco dopo la fine del Giro in cui finì quinto) con una crescita del 70%. Bontempi fa registrare una lievitazione dell'ematocrito pari al 54%, Ugrumov del 40,2%, Minali del 42,5%, Gotti del 40%. Tutto inspiegabile secondo la fisiologia tradizionale.

Ma agli atti dell'inchiesta condotta da Soprani (mentre su Pantani, da tempo, sta indagando il pm di Torino Guariniello) ci sono anche i valori abnormi dei componenti la staffetta 4x10 km, classificatasi seconda ai mondiali di Falun, nel '93. I quattro, tutti seguiti dal gruppo di Ferrara, perfettamente nella norma a novembre, sfiorano e superano il 50% il giorno della performance. Albarello parte da un modesto 41,6 per arrivare al 47,7, l'11 gennaio e toccare il 53,6% il 7 febbraio. Una "S" presente nell'elenco accanto al suo nome, secondo l' accusa, indicherebbe che l'atleta era trattato con Epo. De Zolt: a novembre viaggia attorno al 43,6%, ma l' 11 gennaio, quando anche accanto al suo nome compare la "S", diventa 52%, e poi 53,1% a febbraio. Fauner va dal 45,1% al 55,1%. Vanzetta da 45,3% a 48,1% il 7 febbraio. Le prestazioni sono sempre in perfetta linea con il crescere dell'ematocrito: a dicembre in una 10 km a tecnica libera Albarello era stato 24/o e Fauner 39/o.
Insomma la prova, secondo l'inchiesta, di come la gerarchia sportiva non fosse determinata esclusivamente dal valore atletico, ma anche dalle manipolazioni ematiche.
E c'è da chiedersi come mai nessuno nell'ambito della federazione sci fra tecnici, medici, addetti ai lavori si sia mai accorto di nulla, pur essendo gli atleti obbligati a test di verifica nell'ambito dell'attività della nazionale.



Siete abbastanti intelligenti da trarre le dovute conclusioni..  :si:

mi aspettavo un intervento del tipo:

c'erano una volta due bimbi costretti a lavorare nei campi di pannocchie per 5 dollari

poi una domenica d'estate passava di li mike dikta con la sua chevrolet e gli si bucò una gomma

chiesi aiuto ai due bimbi innocenti, uno gli alzò la macchina e l'altro gli rigonfiò la ruota con uno starnuto

i tre nascosero la criptonyte, mike li adottò e da li inziò la luminosa carriera dei due ciccioni, che li porterà a:

vincere 3 anelli, il nobel per la pace e sconfiggere l'apartheid in louisiana e alabama


p.s. se dobbiamo scrivere stronzate almeno andiamo di fantasia così non prendiamo in giro nessuno,
tradotto perchè non scrivi dello scandalo che ha coinvolto il comitato olimpico statunitense colpevole di aver organizzato le politiche di doping degli atleti olimpici nell'ultimo trentennio, così giusto per introdurre l'argomento: anche in USA si pompano come delle bestie, tranne i vikes ovviamente
non ho mai avuto una prima scelta assoluta, anche perchè non saprei che farmene

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« Risposta #481 il: Febbraio 20, 2010, 10:38:46 am »
mi aspettavo un intervento del tipo:

c'erano una volta due bimbi costretti a lavorare nei campi di pannocchie per 5 dollari

poi una domenica d'estate passava di li mike dikta con la sua chevrolet e gli si bucò una gomma

chiesi aiuto ai due bimbi innocenti, uno gli alzò la macchina e l'altro gli rigonfiò la ruota con uno starnuto

i tre nascosero la criptonyte, mike li adottò e da li inziò la luminosa carriera dei due ciccioni, che li porterà a:

vincere 3 anelli, il nobel per la pace e sconfiggere l'apartheid in louisiana e alabama


p.s. se dobbiamo scrivere stronzate almeno andiamo di fantasia così non prendiamo in giro nessuno,
tradotto perchè non scrivi dello scandalo che ha coinvolto il comitato olimpico statunitense colpevole di aver organizzato le politiche di doping degli atleti olimpici nell'ultimo trentennio, così giusto per introdurre l'argomento: anche in USA si pompano come delle bestie, tranne i vikes ovviamente

non potresti fare neanche il politico dopo quello che hai scritto!
dimmi dove ho parlato dei Vikes come gli unici puliti..anzi, rileggiti il thread aperto da Ponchia sul doping prima e poi torniamo pure sull'argomento e magari visto che ho condotto buona parte dei miei studi in u.s.a. e "conosco" quella realtà discretamente approfondiamo il discorso. Ma ti prego lascia perdere il tifo, i colori, la louisiana e l'alabama..che non c'entrano un'emerita...
                                    

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« Risposta #482 il: Febbraio 20, 2010, 12:21:58 pm »
Ok, proviamo a far luce su qualcosa che qualcuno non conosce o fa finta di non conoscere.
L'articolo che posto di seguito fa riferimento alla lista "eccellente" di campioni che, secondo le indagini scattate a Ferrara nel 1999 sul centro di ricerche biomeccaniche applicate allo sport del professor Conconi, sarebbero stati "trattati" con Epo.


L'inchiesta rischia di travolgere altre decine di atleti, i cui nomi, con tanto di valori ematici, compaiono in un secondo file su cui sta indagando il pm Soprani: tra questi spicca il nome di Marco Pantani, già al centro di altre inchieste, mentre tutta da chiarire diventa anche la situazione della staffetta di fondo azzurra che all'inizio degli anni 90 ottenne grandi risultati.
Si muove il Coni, che, per bocca di Giacomo Aiello, capo della Procura antidoping, annuncia un'inchiesta. Aiello si è messo subito in contatto con il magistrato di Ferrara, Pierguido Soprani, cui ha richiesto la documentazione relativa ai "file" sequestrati.

È uno scandalo che non si ferma più, quello che emerge dai file dei computer sequestrati a Ferrara. Dopo le rivelazioni di "Repubblica" sulla lista dei 22 contenuti nel file "Epo", altri nomi e altri atleti illustri finiscono nell'indagine sul centro di ricerche biomediche applicate allo sport del professor Conconi. I loro nomi figurano nel file-archivio denominato "dblab": decine e decine di atleti, noti e meno noti, con i risultati di centinaia di test che vanno dal 1992 al 1995, un periodo molto prolungato, ben oltre qualsiasi finalità di ricerca. Unico il comune denominatore per tutti: l' andamento "ondulatorio" dei valori ematici. Ematocrito (la parte corpuscolare del sangue) ed emoglobina bassi o "normali" in periodi lontani dalle gare; ma elevati fino a raggiungere picchi rischiosi per la salute durante le competizioni. Sci di fondo e ciclismo, gli sport trattati, ma anche canoa e corsa.

Si potrebbe riscrivere la storia di molte discipline a scorrere le date dei test e a confrontarle con quelle delle gare disputate dagli atleti. Anche qui nomi "pesanti", primo fra tutti quello di Marco Pantani. E anche per lui l' inspiegabile (almeno dal punto di vista fisiologico) altalena di valori. Il file "dblab" raccoglie esami relativi alle stagioni '93, ' 94 e '95. All'inizio Pantani non è che un semplice gregario di Chiappucci, anche se con buone doti per la salita e una propensione per le corse a tappe testimoniata dalla vittoria al Giro d' Italia Baby. Nel '93 sono solo due i piazzamenti fra i primi cinque e in corse assolutamente secondarie: alla settimana Siciliana e al Giro del Trentino. Ma il ' 94 segna l'esplosione: e si cominciano a registrare i primi sbalzi nell'ematocrito: da 40,7% il 16 marzo, a ben 54,5% il 23 maggio in pieno Giro d'Italia. E' il Giro di Berzin (in rosa dalla quarta tappa fino alla fine, anche lui presente nel file dei test con valori abnormi) e siamo al preludio delle montagne da cui uscirà la rivelazione Pantani. Vincerà infatti il 4 giugno a Merano e il giorno dopo all'Aprica staccando tutti sul Mortirolo. Sullo "slancio", l'8 giugno, centrerà pure un terzo posto in una cronometro, non esattamente la sua specialità. Il 13 giugno, giorno dopo la fine del Giro i suoi valori sono attorno al 58%, più o meno come il 27 luglio, alla fine del Tour (57,4%).

Con l'assenza degli sforzi dovuti alle gare l'ematocrito tende a salire, spiegano i tecnici. Pantani a quel Tour è terzo all'Hautacam (vittoria di Leblanc, che allora militava nella Festina, quella dello scandalo doping del '98); è secondo il 15 a Luz Ardiden (vittoria di Virenque, sempre un "Festina"), quinto all'Alpe d'Huez; cade, resta staccato e risale fino al terzo posto a Val Thorens e alla fine è terzo sul podio della Grande boucle. Nel '95 a marzo i suoi valori sono attorno al 45%, ma il Pirata dovrà rinunciare al Giro per via dell'incidente in allenamento a fine giugno, però in vista del Tour i suoi valori salgono ancora: 56%. Vincerà all'Alpe d' Huez e a Guzet Neige. Il 18 ottobre, poi, l'incidente nella Milano-Torino e i valori sballati (60%) registrati al ricovero in ospedale. Insomma una variazione statisticamente pari al 41%, qualcosa di assolutamente inspiegabile dal punto di vista fisiologico. "La media della variabilità fisiologica - dicono gli esperti, non supera il 10%, compreso il possibile errore di taratura della macchina (1%-1,5% per i laboratori degni di questo nome). Ma nel file "dblab" sono registrate variazioni ancora più ampie per altri atleti. Chiappucci, ad esempio, che pure ieri ha smentito di aver mai "lavorato con il professor Conconi", passa dal 35,7 (anch'esso poco spiegabile fisiologicamente) dell'8 gennaio '94 al 60,7% del 17 giugno (poco dopo la fine del Giro in cui finì quinto) con una crescita del 70%. Bontempi fa registrare una lievitazione dell'ematocrito pari al 54%, Ugrumov del 40,2%, Minali del 42,5%, Gotti del 40%. Tutto inspiegabile secondo la fisiologia tradizionale.

Ma agli atti dell'inchiesta condotta da Soprani (mentre su Pantani, da tempo, sta indagando il pm di Torino Guariniello) ci sono anche i valori abnormi dei componenti la staffetta 4x10 km, classificatasi seconda ai mondiali di Falun, nel '93. I quattro, tutti seguiti dal gruppo di Ferrara, perfettamente nella norma a novembre, sfiorano e superano il 50% il giorno della performance. Albarello parte da un modesto 41,6 per arrivare al 47,7, l'11 gennaio e toccare il 53,6% il 7 febbraio. Una "S" presente nell'elenco accanto al suo nome, secondo l' accusa, indicherebbe che l'atleta era trattato con Epo. De Zolt: a novembre viaggia attorno al 43,6%, ma l' 11 gennaio, quando anche accanto al suo nome compare la "S", diventa 52%, e poi 53,1% a febbraio. Fauner va dal 45,1% al 55,1%. Vanzetta da 45,3% a 48,1% il 7 febbraio. Le prestazioni sono sempre in perfetta linea con il crescere dell'ematocrito: a dicembre in una 10 km a tecnica libera Albarello era stato 24/o e Fauner 39/o.
Insomma la prova, secondo l'inchiesta, di come la gerarchia sportiva non fosse determinata esclusivamente dal valore atletico, ma anche dalle manipolazioni ematiche.
E c'è da chiedersi come mai nessuno nell'ambito della federazione sci fra tecnici, medici, addetti ai lavori si sia mai accorto di nulla, pur essendo gli atleti obbligati a test di verifica nell'ambito dell'attività della nazionale.



Siete abbastanti intelligenti da trarre le dovute conclusioni..  :si:

Puoi dire cortesemente quando è stato pubblicato questo articolo, su quale testata e se sono seguiti ulteriori fatti a quelli prefigurati qui?

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« Risposta #483 il: Febbraio 20, 2010, 12:43:09 pm »
Puoi dire cortesemente quando è stato pubblicato questo articolo, su quale testata e se sono seguiti ulteriori fatti a quelli prefigurati qui?

allora, l'articolo se non erro (controllerò appena posso su quale testata fu pubblicato, oggi sono di turno  :plaxico: ) risale al 1999. L'anno seguente entrò in vigore la nuova legge antidoping..
il dblab, il file dove c'erano le monitorazioni di centinaia di prelievi, fu "consegnato" alla Repubblica che però si limitò solamente a "denunciare la pratica doping".
 Io precedentemente ho parlato di insabbiamento (e non mi riferisco solo a Pantani e altri campioni di ciclismo che portavano dietro verità scomode per tutti, dagli organizzatori, passando per il CONI e fino a giungere ai tifosi..) perchè di questo si trattò (pubblicherò anche un altro articolo appena posso dove palesemente coloro che si occuparono di questi reati si sentirono rispondere che non avevano fondi necessari per procedere con l'inchiesta  :mmahh: e furono per così dire "trasferiti" in luoghi meno bollenti a svolgere il proprio lavoro).  :stun:
                                    

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« Risposta #484 il: Febbraio 20, 2010, 12:49:08 pm »
allora, l'articolo se non erro (controllerò appena posso su quale testata fu pubblicato, oggi sono di turno  :plaxico: ) risale al 1999.
il dblab, il file dove c'erano le monitorazioni di centinaia di prelievi, fu "consegnato" alla Repubblica che però si limitò solamente a "denunciare la pratica doping".
 Io precedentemente ho parlato di insabbiamento (e non mi riferisco solo a Pantani e altri campioni di ciclismo che portavano dietro verità scomode per tutti, dagli organizzatori, passando per il CONI e fino a giungere ai tifosi..) perchè di questo si trattò (pubblicherò anche un altro articolo appena posso dove palesemente coloro che si occuparono di questi reati si sentirono rispondere che non avevano fondi necessari per procedere con l'inchiesta  :mmahh: e furono per così dire "trasferiti" in luoghi meno bollenti a svolgere il proprio lavoro).  :stun:

A prescindere dal fatto che un articolo vecchio di 11 anni può comunque essere attualissimo e validissimo (per correttezza dovresti fornire gli sviluppi della vicenda, altrimenti rischia di passare per una manipolazione), per contestualizzare meglio osservo solamente che quel Coni era il Coni travolto pochi mesi prima dallo scandalo del laboratorio di Roma.

Offline groalbe

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« Risposta #485 il: Febbraio 20, 2010, 12:52:29 pm »
Plà, gli sviluppi sono peggio dell'articolo stesso  :plaxico:
l'articolo è del dicembre 1999 e apparve su Repubblica. La stessa testata 6 mesi dopo pubblicò un secondo articolo, eccolo:

ROMA - Non una ricerca su cicloamatori, ma somministrazione di Epo, la famigerata eriotropoietina, a campioni di nome, praticamente il "gotha" dello sport italiano nelle discipline di resistenza. Le perizie confezionate per il pm Pierguido Soprani che sta conducendo una difficilissima inchiesta sul doping attorno al centro di studi biomedici applicati allo sport del professor Francesco Conconi realizzata da due illustri ematologi dell'ospedale Careggi di Firenze, il professor Avanzi e il dottor Graziani, confermano, punto per punto, quanto anticipato dal quotidiano La Repubblica nel dicembre dell'anno scorso.

I dati, emersi da un file chiamato Epo, sequestrato nel computer del centro di Ferrara riguardano 22 atleti, oltre allo stesso Conconi. Fra questi, nomi illustri: gli sciatori De Zolt, Di Centa, Fauner; i ciclisti Fondriest, Bugno, Sorensen, Roche e Chiappucci e la maratoneta Scaunich. Per questi atleti sono registrati negli anni i valori di ematocrito, emoglobina, del recettore solubile della transferrina. Una "s" o una "n" indicherebbero il trattamento o meno con Epo. Gli stessi dati erano stati presentati, come se riguardassero amatori sconosciuti (ciclisti, atleti e calciatori), in uno studio presentato dallo stesso Conconi nel convegno di Lillehammer del '93. Una ricerca che avrebbe dovuto servire come studio base per individuare l'uso di Epo nello sport.

La perizia confermerebbe l'ipotesi dell'accusa e cioè, che la ricerca presentata a Lillehammer coinciderebbe perfettamente con i dati del file Epo. Il che, se confermato, proverebbe la somministrazione e non a fine di studio di Epo a un lotto consistente di atleti, molti dei quali di rilievo nazionale.

I dati presentati da Conconi riguardavano 148 analisi del sangue, con il risultato che la media del recettore solubile della transferrina, rivelatore della somministrazione di Epo, era di 3.35. I valori di questo campione vennero confrontati con un gruppo di 110 soggetti non trattati con 254 campioni di sangue. Il recettore in questo caso era sotto a 2.

Il Procuratore capo Severino Messina, avvicinato dai giornalisti alla Festa dei Carabinieri di Ferrara, non è voluto entrare nel merito della vicenda: "Su questo non rilascio dichiarazioni". L'inchiesta, condotta fra mille difficoltà e ostacoli, riguarda personaggi eccellenti come, appunto Conconi.

Intanto, Fiorello Cortiana, senatore dei Verdi, ha presentato un'interrogazione parlamentare: "Ho chiesto al ministro della Giustizia Fassino di intervenire affinchè il pm Soprani (in ferie forzate ndr) possa essere messo in condizione di concludere serenamente l'inchiesta simbolo della lotta al doping. È bene fare chiarezza sulla regolarità della vicenda che coinvolge tutto il mondo dello sport e la trasparenza della giustizia italiana, in particolare la procura di Ferrara che ha visto il trasferimento di ben sette magistrati, dopo le ripetute ingerenze del procuratore capo nei procedimenti giudiziari, compresa l'indagine riguardante il professor. Conconi. Le perizie confermano le indagini. A questo punto, se verranno confermate le ferie forzate per il pm di Ferrara saremo sicuri che sono state disposte per impedire la chiusura dell'inchiesta simbolo della lotta al doping".

(5 giugno 2000)


wow..le ferie forzate per far cadere in prescrizione i reati è una chicca...  :merda:
                                    

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« Risposta #486 il: Febbraio 20, 2010, 01:03:26 pm »
Dallo stile sembra Eugenio Capodacqua. Uno dei pochissimi giornalisti seri e seriamente impegnati nella questione del doping. Se ne hai altri successivi postali.

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« Risposta #487 il: Febbraio 20, 2010, 02:49:11 pm »
Dallo stile sembra Eugenio Capodacqua. Uno dei pochissimi giornalisti seri e seriamente impegnati nella questione del doping. Se ne hai altri successivi postali.

si Plà, è proprio Capodacqua.  :si:
                                    

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« Risposta #488 il: Febbraio 20, 2010, 02:53:21 pm »
si Plà, è proprio Capodacqua.  :si:

qualsiasi nome avesse detto tu avresti confermato :stun:

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« Risposta #489 il: Febbraio 20, 2010, 02:58:46 pm »
qualsiasi nome avesse detto tu avresti confermato :stun:

in che senso?  :umhhhh:
                                    

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« Risposta #490 il: Febbraio 20, 2010, 03:02:22 pm »
in che senso?  :umhhhh:

Credo sia humor sardo

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« Risposta #491 il: Febbraio 20, 2010, 03:02:39 pm »
in che senso?  :umhhhh:

 :goodboy: l'ho capito pure io :ahahah:

Offline groalbe

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« Risposta #492 il: Febbraio 20, 2010, 03:03:02 pm »
Credo sia humor sardo

per questo non l'ho capita?  :adler:

 :lollol:
                                    

Offline groalbe

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« Risposta #493 il: Febbraio 20, 2010, 03:03:37 pm »
:goodboy: l'ho capito pure io :ahahah:

allora lavorare di sabato mi fa male..  :plaxico:
                                    

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« Risposta #494 il: Febbraio 20, 2010, 03:05:30 pm »
allora lavorare di sabato mi fa male..  :plaxico:

 :ahahah: :si: