Ok, proviamo a far luce su qualcosa che qualcuno non conosce o fa finta di non conoscere.
L'articolo che posto di seguito fa riferimento alla lista "eccellente" di campioni che, secondo le indagini scattate a Ferrara nel 1999 sul centro di ricerche biomeccaniche applicate allo sport del professor Conconi, sarebbero stati "trattati" con Epo.
L'inchiesta rischia di travolgere altre decine di atleti, i cui nomi, con tanto di valori ematici, compaiono in un secondo file su cui sta indagando il pm Soprani: tra questi spicca il nome di Marco Pantani, già al centro di altre inchieste, mentre tutta da chiarire diventa anche la situazione della staffetta di fondo azzurra che all'inizio degli anni 90 ottenne grandi risultati.
Si muove il Coni, che, per bocca di Giacomo Aiello, capo della Procura antidoping, annuncia un'inchiesta. Aiello si è messo subito in contatto con il magistrato di Ferrara, Pierguido Soprani, cui ha richiesto la documentazione relativa ai "file" sequestrati.
È uno scandalo che non si ferma più, quello che emerge dai file dei computer sequestrati a Ferrara. Dopo le rivelazioni di "Repubblica" sulla lista dei 22 contenuti nel file "Epo", altri nomi e altri atleti illustri finiscono nell'indagine sul centro di ricerche biomediche applicate allo sport del professor Conconi. I loro nomi figurano nel file-archivio denominato "dblab": decine e decine di atleti, noti e meno noti, con i risultati di centinaia di test che vanno dal 1992 al 1995, un periodo molto prolungato, ben oltre qualsiasi finalità di ricerca. Unico il comune denominatore per tutti: l' andamento "ondulatorio" dei valori ematici. Ematocrito (la parte corpuscolare del sangue) ed emoglobina bassi o "normali" in periodi lontani dalle gare; ma elevati fino a raggiungere picchi rischiosi per la salute durante le competizioni. Sci di fondo e ciclismo, gli sport trattati, ma anche canoa e corsa.
Si potrebbe riscrivere la storia di molte discipline a scorrere le date dei test e a confrontarle con quelle delle gare disputate dagli atleti. Anche qui nomi "pesanti", primo fra tutti quello di Marco Pantani. E anche per lui l' inspiegabile (almeno dal punto di vista fisiologico) altalena di valori. Il file "dblab" raccoglie esami relativi alle stagioni '93, ' 94 e '95. All'inizio Pantani non è che un semplice gregario di Chiappucci, anche se con buone doti per la salita e una propensione per le corse a tappe testimoniata dalla vittoria al Giro d' Italia Baby. Nel '93 sono solo due i piazzamenti fra i primi cinque e in corse assolutamente secondarie: alla settimana Siciliana e al Giro del Trentino. Ma il ' 94 segna l'esplosione: e si cominciano a registrare i primi sbalzi nell'ematocrito: da 40,7% il 16 marzo, a ben 54,5% il 23 maggio in pieno Giro d'Italia. E' il Giro di Berzin (in rosa dalla quarta tappa fino alla fine, anche lui presente nel file dei test con valori abnormi) e siamo al preludio delle montagne da cui uscirà la rivelazione Pantani. Vincerà infatti il 4 giugno a Merano e il giorno dopo all'Aprica staccando tutti sul Mortirolo. Sullo "slancio", l'8 giugno, centrerà pure un terzo posto in una cronometro, non esattamente la sua specialità. Il 13 giugno, giorno dopo la fine del Giro i suoi valori sono attorno al 58%, più o meno come il 27 luglio, alla fine del Tour (57,4%).
Con l'assenza degli sforzi dovuti alle gare l'ematocrito tende a salire, spiegano i tecnici. Pantani a quel Tour è terzo all'Hautacam (vittoria di Leblanc, che allora militava nella Festina, quella dello scandalo doping del '98); è secondo il 15 a Luz Ardiden (vittoria di Virenque, sempre un "Festina"), quinto all'Alpe d'Huez; cade, resta staccato e risale fino al terzo posto a Val Thorens e alla fine è terzo sul podio della Grande boucle. Nel '95 a marzo i suoi valori sono attorno al 45%, ma il Pirata dovrà rinunciare al Giro per via dell'incidente in allenamento a fine giugno, però in vista del Tour i suoi valori salgono ancora: 56%. Vincerà all'Alpe d' Huez e a Guzet Neige. Il 18 ottobre, poi, l'incidente nella Milano-Torino e i valori sballati (60%) registrati al ricovero in ospedale. Insomma una variazione statisticamente pari al 41%, qualcosa di assolutamente inspiegabile dal punto di vista fisiologico. "La media della variabilità fisiologica - dicono gli esperti, non supera il 10%, compreso il possibile errore di taratura della macchina (1%-1,5% per i laboratori degni di questo nome). Ma nel file "dblab" sono registrate variazioni ancora più ampie per altri atleti. Chiappucci, ad esempio, che pure ieri ha smentito di aver mai "lavorato con il professor Conconi", passa dal 35,7 (anch'esso poco spiegabile fisiologicamente) dell'8 gennaio '94 al 60,7% del 17 giugno (poco dopo la fine del Giro in cui finì quinto) con una crescita del 70%. Bontempi fa registrare una lievitazione dell'ematocrito pari al 54%, Ugrumov del 40,2%, Minali del 42,5%, Gotti del 40%. Tutto inspiegabile secondo la fisiologia tradizionale.
Ma agli atti dell'inchiesta condotta da Soprani (mentre su Pantani, da tempo, sta indagando il pm di Torino Guariniello) ci sono anche i valori abnormi dei componenti la staffetta 4x10 km, classificatasi seconda ai mondiali di Falun, nel '93. I quattro, tutti seguiti dal gruppo di Ferrara, perfettamente nella norma a novembre, sfiorano e superano il 50% il giorno della performance. Albarello parte da un modesto 41,6 per arrivare al 47,7, l'11 gennaio e toccare il 53,6% il 7 febbraio. Una "S" presente nell'elenco accanto al suo nome, secondo l' accusa, indicherebbe che l'atleta era trattato con Epo. De Zolt: a novembre viaggia attorno al 43,6%, ma l' 11 gennaio, quando anche accanto al suo nome compare la "S", diventa 52%, e poi 53,1% a febbraio. Fauner va dal 45,1% al 55,1%. Vanzetta da 45,3% a 48,1% il 7 febbraio. Le prestazioni sono sempre in perfetta linea con il crescere dell'ematocrito: a dicembre in una 10 km a tecnica libera Albarello era stato 24/o e Fauner 39/o.
Insomma la prova, secondo l'inchiesta, di come la gerarchia sportiva non fosse determinata esclusivamente dal valore atletico, ma anche dalle manipolazioni ematiche.
E c'è da chiedersi come mai nessuno nell'ambito della federazione sci fra tecnici, medici, addetti ai lavori si sia mai accorto di nulla, pur essendo gli atleti obbligati a test di verifica nell'ambito dell'attività della nazionale.
Siete abbastanti intelligenti da trarre le dovute conclusioni..
mi aspettavo un intervento del tipo:
c'erano una volta due bimbi costretti a lavorare nei campi di pannocchie per 5 dollari
poi una domenica d'estate passava di li mike dikta con la sua chevrolet e gli si bucò una gomma
chiesi aiuto ai due bimbi innocenti, uno gli alzò la macchina e l'altro gli rigonfiò la ruota con uno starnuto
i tre nascosero la criptonyte, mike li adottò e da li inziò la luminosa carriera dei due ciccioni, che li porterà a:
vincere 3 anelli, il nobel per la pace e sconfiggere l'apartheid in louisiana e alabama
p.s. se dobbiamo scrivere stronzate almeno andiamo di fantasia così non prendiamo in giro nessuno,
tradotto perchè non scrivi dello scandalo che ha coinvolto il comitato olimpico statunitense colpevole di aver organizzato le politiche di doping degli atleti olimpici nell'ultimo trentennio, così giusto per introdurre l'argomento: anche in USA si pompano come delle bestie, tranne i vikes ovviamente