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Offline Jack The Sack

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« Risposta #7245 il: Aprile 20, 2014, 11:46:40 am »
Ditemi che è uno scherzo. O un incubo e mi devo svegliare.

Dinosauri contro Raptors, gara 1
Ambiente da playoff, pubblico da playoff.
Niente altro da playoff.
Una partita a dir poco imbarazzante. Credo di aver contato sei o sette air ball, un paio da terzo tempo. Le Retine, se ci fosse il dubbio, non sono una squadra e non hanno un allenatore, tirano con il 5 per cento da tre e tirano 25 volte, senza darla mai a Johnson. Io ho sempre detestato Johnson nel suo essere un imbuto del gioco, pur apprezzandone la pulzia tecnica, ma questi han tirato vergognosamente, facendo prendere tiri a cani e porci. Giocano senza un centro, causa il noto infortunio di Lopez e l'assenza di un cambio, avendo speso ettolitri di sangue per mettere sotto contratto due vecchi, non hanno una panchina e, con tutto ciò, è sufficiente che Paul Pierce giochi tre minuti tre, gli ultimi, per portare a casa gara uno.
Spero che contro Toronto abbia giocato il peso dell'attesa, evidente in particolare in DeRozan irriconoscibile, però non puoi con l'inerzia della partita in mano ed il pubblico a spingerti, trovarti avanti di uno a quattro dalla fine e non avere la minima idea di cosa fare della palla. I Raptors non hanno un play e non ci si può fare niente, Valanciunas è un mostro ma è acerbo come l'erba, e pazienza (vale cmq da solo più di tutti i lunghi avversari); detto questo, se mettono la testa a posto e fanno due cose con ordine, possono ancora riprendere in mano le redini della serie. Se invece continueranno ad affidarsi alle invenzioni e alle scemenze di Lowry e Vazquez, grazie di aver partecipato.
... poi subentrerà Kaepernick e metteranno allo stadio la musichetta di Bennie Hill ... :colz:
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« Risposta #7246 il: Aprile 20, 2014, 11:51:23 am »
Bene, mi sono svegliato.
Scusate l'accostamento al limite dell'ortodosso, ma la mattina di Pasqua risorge anche il basket (beh, io ho visto stamattina).

Golden State LAClippers, gara 1
Partita che mi riappacifica col basket e che vale da sola una discreta fetta di abbonamento.
Partita che offre così tanti contenuti che è difficile enunciarli tutti.
Partiamo dai Clippers. La risposta a tutte le domande è una sola: questa non sarà mai la squadra di Los Angeles, non avrà mai casa, né un'identità propria. Non lo dico per millantare crediti ai miei derelitti Lakers e non ne parlo con acrimonia. Doc Rivers ha a disposizione un roster illegale per qualità tecnica e di primo piano per valore atletico, eppure a questa squadra manca qualcosa e - temo, davvero - le mancherà sempre; è qualcosa di non ben definibile, qualcosa che ha a che fare con l'unità, la determinazione, lo spirito di squadra e di sacrificio. Nessuno si tira indietro, beninteso, è una squadra fatta anche di buoni gregari, come Barnes, Redick, Collison e lo stesso Jordan in un certo senso. Però sono convinto che a maglie invertite, questa squadra, con una comunità come quella della baia dorata alle spalle e senza complessi di eterni ospiti in casa d'altri, sarebbe da titolo. La serie è appena iniziata e Rivers ha tutte le frecce nella sua faretra per riprenderla e portarla a casa, anche in meno di sette, però ha a che fare con un numero di problemi, alcuni risolvibili, altri meno. Doc stesso adesso è sotto esame, nel senso che deve dimostrare di sapere quello che il povero Del Negro non aveva nemmeno per la testa.
Problema risolvibile: c'è un problema di abbondanza, le rotazioni devono essere più chiare ed il quintetto che ha la fiducia del coach ad inizio gara, la deve avere anche a fine gara. Se Barnes, questo Barnes, cominicia la partita la deve finire e si è visto cosa Collison garantisce e non garantisce.
Problema non risolvibile: secondo me Bingobongo non sta bene e non lo starà mai. Alcuni bomboloni dopati soffrono il sovradimensionamento fisico e farne le spese sono le articolazioni o la schiena. Griffin si fa una pera di antidolorifico all'intervallo, scende in campo come una furia ad inizio terzo quarto e poi cala lentamente. Similmente nel primo tempo parte in campo, ma poi sta tanto, troppo tempo in panchina. Peccato perché è davvero molto migliorato in attacco. Giusto perché il ragazzo è un bluff e in difesa praticamente è una statua di sale che occupa un po' di colorato mentre DeAndre Jordan fa i bambini coi baffi.
Problema risolvibile (forse): tolto Griffin, la palla deve passare come un'opzione reale per le mani di Jordan e Big Panza Davis e non solo per sbaglio. Io valuterei di togliere Redick dal quintetto per dargli in mano la second unit, perché quando Paul esce la luce si spegne. Vero che non esce praticamente mai, ma se ricapita una partita con problemi di falli (e di arbitri) come questa, ci vuole un piano B. Crawford è un giocatore che mi piace molto esteticamente, ma è l'antibasket tatticamente: inaffidabile.

Golden State Warriors. Come adoro Marck Jackson! Quando uno tira fuori il meglio da quello che ha e vince una partita senza Bogut (e si sapeva) e con pochissimo Iguodala (arbitri confusi), quando uno riesce a tenere in sé una squadra che fuori casa viene rimontata di dieci punti nel quartultimo e terzultimo minuto, questo, imho, è un signor allenatore, un signor grande allenatore.
Come adoro questi Warriors. Non so se vinceranno la serie, è difficile. Però sono una squadra di un'intelligenza cestistica sublime e si portano a scuola i Clippers e li battono nonostante un maggior numero di palle perse e di errori ai liberi. Ci sono canestri tra terzo e quarto quarto, senza 4 e 5 titolari, costruiti con extra pass sotto canestro che sono da far vedere a tutti gli allenatori del mondo.
Tuti dicono, giustamente, Steph Curry, ma io dico Clay Thompson: poesia in scarpette da basket.
Rispetto allo scorso anno GS ha Bogut in meno e Lee in più: credo che il bilancio sia leggermente favorevole.
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« Risposta #7247 il: Aprile 20, 2014, 08:53:38 pm »
La giornata è proseguita così così.

Atlanta Indiana, gara 1
Se Indiana comincia la serie con gli stessi identici problemi delle ultime settimane, senza riuscire ad uscire per un attimo da questo circolo vizioso, allora i problemi sono più seri di quanto pensassi. Nella mia miseranda carriera di giocatore, mi è capitato qualche volta di trovarmi in una squadra che presume di essere forte, che presume di poter eseguire alcune cose in automatico, che presume di essere per definizione un passo avanti agli avversari, finendo col trovarsi sempre un passo indietro. Nella mia miseranda esperienza, quando entri in questo circolo vizioso, ne esci a fatica solo se ritrovi l'umiltà e la consapevolezza che ogni canestro va costruito, che ogni attacco avversario va affrontato con determinazione e disponibilità al sacrificio. In pratica Indiana ha perso tutti quelli che erano i suoi marchi di fabbrica, insuperbita dai risultati, dalle prestazioni e dalla predestinazione, subdola ed esiziale tentazione mediatica che ben altre vittime ha mietuto in passato, sia tra i singoli, sia tra le squadre.
Ad Atlanta, squadra mediocre e nulla più, basta una serata buona di Teague, l'entusiasmo di trovarsi avanti in doppia cifra e un minimo di sale in zucca per prendersi il fattore campo.
L'immagine di questi Pacers mi sembra, più che i discussi Stephenson e Hibbert, George Hill, passato dall'essere il metronomo della squadra ad un (in)utile idiota che porta la palla nelle mani di George e a lui consegna i destini propri e altrui.
Indiana ha insegnato basket per un paio di anni, ma questo non è basket.

Memphis OKC, gara 1

Il bello ed il brutto del basket in una partita.
I Thunder partono indemoniati ed i Grizzlies non partono affatto. Sembra non ci sia partita e pensi che se questi corrono sempre così. non ce n'è per nessuno. Divario abissale nel primo tempo.
Nel secondo i Thunder ricadono nel loro atavico vizio di sedersi e specchiarsi: 31 a 13 nel terzo quarto e Brooks che - al solito - non sa che pesci pigliare, mentre i Grizzlies giocano la loro pallacanestro elementare ed efficace, sorretti anche dalla prestazione maiuscola di Toni Allen (cosa ci fa il vecchio Prince in quintetto?).
Nel quarto quarto per quattro minuti la musica non cambia e Memphis arriva a meno due.
A questo punto succede qualcosa di strano: sotto gli occhi di Silver, a Memphis, che sta dominando nel colorato, viene fischiato ogni sospire, a Oklahoma nemmeno le mazzate. è un'impressione netta, sottolineata dal quinto fallo di Randolph, da un fallo sospirato da Allen su un tiro da tre di KD, da Gasol malmenato, torto e agganciato dal per altro ottimo Ibaka. Dopo otto minuti di quarto quarto la squadra che segna il doppio dei punti sotto canestro dell'altra ha 2 falli a favore e 8 contro.
Questa non è più pallacanestro, questo è fixing bello e buono.
Durant riprende la partita e se la porta a casa.
Non voglio parlare di teoria del complotto, forse è un caso, una serie di coincidenze ed il fatto che due o tre fischi casalinghi bastano e avanzano ai Thunder che non avrebbero certo bisogno di aiuto. Però l'impressione è che sotto gli occhi di Silver si siano messe in tavola le carte per le quali a LeBron possa e debba eventualmente succedere KD, non solo nella categoria MVP. Spero vivamente di aver preso una grossa cantonata.
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« Risposta #7248 il: Aprile 21, 2014, 09:53:16 am »
Lazing on a sunday afternoon

Dallas San Antonio, gara 1
Quasi quasi ci scappa lo scherzetto. A quattro dalla fine i Mavs, onesti, ordinati, allenati dal sempre intelligente Carlisle, sono sopra di dieci e sembrano sul punto di coronare con la doppiavù una partita giocata meglio di San Antonio in ogni fondamentale, subendo dall'inizio alla fine solo Parker, ma limitando nei limiti del possibile Duncan, mostrando un buon Dalembert, e non concedendo niente alle seconde linee di Popovic. Il divario però è esattamente quello che dice la classifica. Appena in tempo Parker ri-innesta la quinta e gli Spurs chiudono con un 20 a 2 di parziale (o giù di lì) e si tolgono pensieri e patemi.
Tuttavia Duncan e soci non si possono permettere di rimanere in ballo così a lungo e per più di quattro o cinque partite; hanno la necessità di chiudere presto partite e serie. C'è da scommettere che Pop proverà a qualche accorgimento per evitare di arrivare in fondo col fiatone.

Charlotte Miami, gara 1
Definirlo un buon shootaround sarebbe irrispettoso dei Bobcats che hanno giocato con dignità, hanno dimostrato di poter almeno stare in campo e se avessero avuto Jefferson per tutta la partita, avrebbero creato qualche grattacapo a LeBron e soci. Sarebbe irrispettoso, ma alla fine di un buon shootaround, nella sostanza, si è trattato. Il livello di Charlotte è basso quanto basta per permettere al filippino di trovare già in corso d'opera le contromisure alle poche armi di Charlotte (Cole su Neal in particolare). Difficilmente la serie tornerà a Miami.
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« Risposta #7249 il: Aprile 21, 2014, 04:14:25 pm »
con AI sano, almeno Miami si sarebbe dovuta impegnare

certo che se insegnassero a tirare ad uno tra GH, CDR E MKG non sarebbe male. Infondo gli esterni dovrebbero segnare da "fuori"

Per il resto volevo solo dire LMA 46&18.

Se non gli danno il primo quintetto NBA è ridicolo

Lazing on a sunday afternoon

Dallas San Antonio, gara 1
Quasi quasi ci scappa lo scherzetto. A quattro dalla fine i Mavs, onesti, ordinati, allenati dal sempre intelligente Carlisle, sono sopra di dieci e sembrano sul punto di coronare con la doppiavù una partita giocata meglio di San Antonio in ogni fondamentale, subendo dall'inizio alla fine solo Parker, ma limitando nei limiti del possibile Duncan, mostrando un buon Dalembert, e non concedendo niente alle seconde linee di Popovic. Il divario però è esattamente quello che dice la classifica. Appena in tempo Parker ri-innesta la quinta e gli Spurs chiudono con un 20 a 2 di parziale (o giù di lì) e si tolgono pensieri e patemi.
Tuttavia Duncan e soci non si possono permettere di rimanere in ballo così a lungo e per più di quattro o cinque partite; hanno la necessità di chiudere presto partite e serie. C'è da scommettere che Pop proverà a qualche accorgimento per evitare di arrivare in fondo col fiatone.

Charlotte Miami, gara 1
Definirlo un buon shootaround sarebbe irrispettoso dei Bobcats che hanno giocato con dignità, hanno dimostrato di poter almeno stare in campo e se avessero avuto Jefferson per tutta la partita, avrebbero creato qualche grattacapo a LeBron e soci. Sarebbe irrispettoso, ma alla fine di un buon shootaround, nella sostanza, si è trattato. Il livello di Charlotte è basso quanto basta per permettere al filippino di trovare già in corso d'opera le contromisure alle poche armi di Charlotte (Cole su Neal in particolare). Difficilmente la serie tornerà a Miami.

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« Risposta #7250 il: Aprile 21, 2014, 06:28:48 pm »
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Dallas San Antonio, gara 1
Quasi quasi ci scappa lo scherzetto. A quattro dalla fine i Mavs, onesti, ordinati, allenati dal sempre intelligente Carlisle, sono sopra di dieci e sembrano sul punto di coronare con la doppiavù una partita giocata meglio di San Antonio in ogni fondamentale, subendo dall'inizio alla fine solo Parker, ma limitando nei limiti del possibile Duncan, mostrando un buon Dalembert, e non concedendo niente alle seconde linee di Popovic. Il divario però è esattamente quello che dice la classifica. Appena in tempo Parker ri-innesta la quinta e gli Spurs chiudono con un 20 a 2 di parziale (o giù di lì) e si tolgono pensieri e patemi.
Tuttavia Duncan e soci non si possono permettere di rimanere in ballo così a lungo e per più di quattro o cinque partite; hanno la necessità di chiudere presto partite e serie. C'è da scommettere che Pop proverà a qualche accorgimento per evitare di arrivare in fondo col fiatone.

Charlotte Miami, gara 1
Definirlo un buon shootaround sarebbe irrispettoso dei Bobcats che hanno giocato con dignità, hanno dimostrato di poter almeno stare in campo e se avessero avuto Jefferson per tutta la partita, avrebbero creato qualche grattacapo a LeBron e soci. Sarebbe irrispettoso, ma alla fine di un buon shootaround, nella sostanza, si è trattato. Il livello di Charlotte è basso quanto basta per permettere al filippino di trovare già in corso d'opera le contromisure alle poche armi di Charlotte (Cole su Neal in particolare). Difficilmente la serie tornerà a Miami.

Ottima l'idea di fare i recaps della partite  :idolo:

Offline Young 8

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« Risposta #7251 il: Aprile 22, 2014, 12:56:32 am »

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« Risposta #7252 il: Aprile 22, 2014, 06:59:49 pm »
Dulcis in fundo al primo giro di valzer

Portland Houston, gara 1
Partita abbastanza semplice da leggere. Solo un'idiota non ci sarebbe riuscito e infatti McHale come al solito non ci capisce una ceppa, di certo poco aiutato dalla sua banda di mentalmente sottodimensionati.
Houston vince se corre. Portland vince se gioca la palla. Portland lo capisce, ma ha dei limiti tecnici in alcuni giocatori chiave e questo non consente loro di essere mai più che vicini a Houston fino a quattro minuti dalla fine quando sono sotto di dieci. Ogni volta che i Rockets accelerano, allungano. Houston però vive due drammi: il primo è che i suoi due giocatori presunti chiave sono degli idioti che giocano ad intermittenza. Se Harden giocasse un quarto intero (non dico tanto, eh) come gioca l'inizio del terzo quarto, la partita sarebbe in ghiaccio ben presto. Se Stuperman giocasse un quarto intero (non dico tanto eh) come gioca l'inizio del quarto quarto, la partita sarebbe in ghiaccio ben presto. Portland non ha i mezzi fisici e tecnici per contrastare il potenziale dei texani.
Il secondo dramma è che Howard ha bisogno di essere aspettato, di sistemarsi in post basso e cominciare a macchinare. Se lo fa, Lopez non ha scampo. Houston è la squadra sbagliata per il giocatore sbagliato.
Portland, gioca tutto sommato una partita discreta e non molto di più, ad eccezione fatta per l'immenso Aldrige che ne scrive 46 senza over time. Però i Blazers fanno quello che devono fare quando lo devono fare, eseguendo bene i giochi chiave.
Per tutta la partita ho pensato che in una partita punto a punto, l'uomo che ha più barba che cervello l'avrebbe cmq spuntata. Invece la gestione degli ultimi due possessi in OT è da delirio. Liliard, alla sua prima partita di playoff, al contrario ha qualche passaggio a vuoto, ma quando conta di più non sbaglia un colpo.

Anche in questa gara come nell'altra molto tirata - LAC GS - ho avuto l'impressione di un arbitraggio molto discutibile, fallimentare nei fischi decisivi. Sbagliate tre chiamate decisive, il quinto ed il sesto fallo di Lopez, il sesto di Howard. Discutibile anche il sesto di Aldrige secondo me. Rivedibili - ma meno decisivi - anche i tecnici a Beverley e Howard. Non bene.

A fine delle gare 1 mi diletto in un mio personalissimo ranking
Top five
PG Tony Parker
SG Clay Thompson
SF Paul Pierce
PF Lamarcus Aldrige
C Pero Antic

Flop five
PG Barba
SG DeMar DeRozan
SF Tayshaun Prince
PF Bingobongo
C Roy Hibbert
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Offline Jack The Sack

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« Risposta #7253 il: Aprile 22, 2014, 08:43:13 pm »
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Offline torrisone

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« Risposta #7254 il: Aprile 23, 2014, 09:51:47 pm »
Craig Sager JR interviews Gregg Popovich

...prima di gara 1 mi aspettavo Popovich all'intervista con una giacca orrenda :adler: per omaggiare Sager. :(
L'intervista al figlio è stata anche meglio.  :si:
I once told a player we would sign him for a $500 bonus. His answer was, and I quote: “Well, I only have about $100 now, but I can get you the rest in about a week.” “No,” I answered, “We pay you.”

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« Risposta #7255 il: Aprile 23, 2014, 11:55:51 pm »
Secondo giro di valzer che comincia con i fuochi d'artificio

Memphis Oklahoma, gara 2

Forse questa partita giustifica l'avvincendamento tra Hollins e Joerger: i Grizzlies erano una squadra molto buona che sapeva sfruttare a pieno il talento a disposizione; oggi sono una squadra che fa molto più di quello che è lecito aspettarsi da loro, almeno a vedere questa gara due. Giocano la partita perfetta sotto il profilo tattico, del ritmo, dell'equilibrio tra gioco sotto canestro e scelta dei tiri da fuori, ha un ottimo contributo dalla panchina, per alcuni tratti riesce a rallentare i Thunder con una difesa molto paziente e arcigna. Tutte queste cose sarebbero state vere anche se avessero perso, perché OKC non sta affatto a guardare, ma gioca una signora partita, in cui Westbrook viaggia in motorino per tutto il tempo e Durant, pur soffendo moltissimo Toni Allen, nei momenti decisivi inventa cose dell'altro mondo. Ibaka gioca una grande partita, sia in difesa (e questo va quasi da sé), sia in attacco, dove in alcuni momenti diventa la vera terza opzione. Se a questo aggiungiamo che perfino Perkins lascia la sua impronta sulla partita, non si capisce come sia possibile che i Thunder abbiano perso, ed infatti per 53 minuti ho pensato che avrebbero vinto.
La differenza l'ha fatta, se di differenza si può parlare, la capacità di Memphis di riucire a variare il suo gioco in attacco, trovando soluzioni da fuori, oltre che dai soliti solidi Randolph e Gasol. Brooks commette l'errore di difendere - bene - sotto e lasciare qualcosa al tiro, ma la serata ottima di Miller e Udrih uscendo dalla panchina, aggiunge un elemento al quale i Thunder non erano preparati.
La nota positiva ed importante per OKC è che la squadra non si è mai disunita e se un paio di anni fa ci sarebbe stato da tirare a sorte per chi avrebbe preso i tiri decisivi, ritrovandosi con qualche discreto pasticcio, ora Westbrook, al netto di qualche errore umano, sembra un giocatore pienamente recuperato fisicamente e maturato mentalmente. Se i Thunder usciranno dal bosco degli orsi avranno ulteriormente rafforzate le possibilità di arrivare in fondo.

Golden State LAChipster, gara 2
Sostanziale no contest. Le patatine cominciano a correre nei primi secondi di partita ed accennano appena a rallentare sul più trenta nel corso del terzo quarto. Se si considera che dei primi 50 punti, 23 sono stati segnati dalla panchina, è evidente come sia entrato tutto e a tutti. D'altra parte i Warriors non sono praticamente scesi in campo e hanno condito una prestazione da dimenticare con una miriade di falli, alcuni anche abbastanza duri, buoni forse ad alzare il livello della tensione nella serie in vista delle partite a San Francisco, forse a motivare ulteriormente Bingobongo e i suoi.

Ritorno al gioco della pallacanestro, ovvero

Atlanta Indiana, gara 2
Lo so e lo dico spesso, cionondimeno questo fatto inoppugnabile non manca di stupirmi ogni volta che si redne manifesto: la pallacanestro è uno sport semplice per persone intelligenti.
Indiana riprende dove aveva lasciato, tra abulia, mancanza di convinzione e giochi inadeguati, fino a quando Vogel non butta nel wc sei o sette mesi di basket e mette mano all'abc del basket.
In difesa: basta accettare assurdi cambi difensivi, si corre di più, ognuno sul suo uomo e si lascia il centro a difendere il ferro, invece che mandarlo a vagare per il campo. In attacco si gioca la palla e si pensa ad attaccare il ferro ed il colorato.
E come d'incanto tutto diventa semplice. Atlanta che pure aveva cominciato come aveva finito, cioè molto bene, all'improvviso, ad inizio terzo quarto e per il resto della partita che conta non vede più il canestro in attacco, né una canotta bianca in difesa.
Non è inoltre una coincidenza che il break decisivo, a cavallo di terzo e quarto quarto, quando Atlanta non segna per sei o sette minuti, avvenga quando Vogel dimentica in panchina i peggiori in campo dei sei quarti precedenti, Hibbert e Stephenson, e con West con problemi di falli, il quintetto si compone di Watson in punta, Hill in guardia con George, Scola e Mahimni. Quando si gioca un basket semplice, tutte le cose sembrano tornare semplici e Mahimni, da imbarazzante che era stato, comincia a rispiegare l'abc a Hibbert seduto in panchina.
Atlanta a questo punto alza bandiera bianca rinunciando a giocare gli ultimi sei minuti e lasciando a guardare il quintetto base: potrebbe rivelarsi una scelta intelligente, ma se i Pacers tornano a fare i Pacers la serie sarà presto finita.

Non è un gioco per vecchi


Brooklin Toronto, gara 2

Al netto di Charlotte Miami che non si gioca nemmeno, Dinosauri Velociraptor si candida ad essere contenutisticamente la serie più brutta dell'anno. In pratica abbiamo assistito a due partite di regular season con un po' più di pathos.
I vecchiotti praticamente non giocano, fanno più falli che canestri e Niugersi, soprattutto, non ha la minima idea di cosa fare con la palla in mano. Nel finale punto a punto, la palla va assurdamente due volte in fila a Pierce che aveva segnato due canestri nella partita, che spara a salve per due volte da tre, permettendo a Toronto di allungare a più sei. Quando la palla torna in mano a Williams che la mette, i buoi canadesi, lentamente ed incertamente, sono pur sempre già scappati.
I Raptors vincono nonostante una miriade di palle perse, alcune proprio da minibasket e momenti di grande confusione in campo; vincono perché DeRozan, altalenante e indisponente, alterna buone giocate e scemenze, incrementando le prime nel finale, quando negli ultimi quattro o cinque possessi non sbaglia più nessun tiro. Anche Lowry appare più ordinato e concreto di gara uno, quando pure era stato uno dei pochi a salvarsi. A Valanciunas, ancora encomiabile, si affianca un concreto Amir Johnson, che appare decisamente più in salute. Se a tutto ciò si aggiunge che le retine hanno una difesa bucata, si fatica a capire come mai che i canadesi vincano con fatica e solo nel finale. A questo punto si può tornare ad inizio paragrafo e rileggere tutto da capo.
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Offline Young 8

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« Risposta #7256 il: Aprile 24, 2014, 01:39:22 pm »
Scandalosa performance di Harden chiusasi perdendo Matthews in difesa e facendo il 6° in attacco dall'altra parte.

 :umhhhh:

Offline Ly Jay

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« Risposta #7257 il: Aprile 24, 2014, 02:20:10 pm »

Scandalosa performance di Harden chiusasi perdendo Matthews in difesa e facendo il 6° in attacco dall'altra parte.

 :umhhhh:
I Rockest non andranno da nessuna parte. Con Howard poi

Offline vanze69

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« Risposta #7258 il: Aprile 24, 2014, 02:54:42 pm »
ma che diavolo sta succedendo ai rockets ??sembravano potessero arrivare almeno in semifinale di conference e invece sono quasi fuori !!!
the nfl's all-time winningest quarterback...

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« Risposta #7259 il: Aprile 24, 2014, 09:48:43 pm »
I Rockets sono una squadra fondamentalmente scarsa in difesa e corta in rotazione. E' una squadra che è temibile solo se tutto gira dritto, perchè al minimo sbandamento, vengono a galla tutti i problemi di questa squadra, che risultano piuttosto evidenti. Il livello competitivo alto nella Western sta facendo il resto