Un po' di chiacchiere alla rinfusa
La stagione inutile è agli sgoccioli, quella vera alle porte.
Tra Est ed Ovest il novero delle favorite è ristrettissimo: Indiana e Miami, Zappaterrasiti e San Antonio.
Western
Vero che i playoff che si disputeranno ad Ovest proporranno confronti interessanti, ma - a meno di infortuni rovinosi - faccio fatica a non vedere Spurs e Thunder in fondo con OKC che la spunta.
San Antonio è una squadra encomiabile, che gioca una pallacanestro da sogno, ma purtroppo ha anche dei pesanti limiti sia dovuti all'età, sia dovuti a qualche lacuna tecnica. Quando nei playoff si giocheranno 3 o 4 partite vere alla settimana, ho paura che il fiato si accorcerà parecchio per alcuni dei giocatori di Popovic e sarà difficile - non impossibile, ma difficile sì - arrivare in fondo. L'ideale sarebbe quello di spazzare via i primi due turni, per arrivare alle finali di conference con ancora tutta la birra a disposizione, ma l'Ovest non è l'immondezzaio dell'Est e non credo che nemmno Memphis regalerà niente.
Oklahoma City è sempre la solita squadra e non mi è mai piaciuta. Mel Brooks in anni non è mai riuscito a mettere un po' di fosforo nel cervello disabitato di Westbrook e la squadra resta legata alle lune dello 0 e alla vena (che pure pare inesauribile) di Durant. Nonostante questo, sono troppo tecnici e troppo fisici per chiunque altro ad Ovest e - non escluderei - anche a Est. Ci sono passaggi in cui sembrano non avere idea di cosa fare con la palla in mano e questi si risolvono inevitabilmente in soluzioni personali. Quando invece appena fanno toccare palla a Ibaka o Perkins - se Perks non ne fa una delle sue - sono mazzi amarissimi per tutti. Nei playoff sarà importante trovare continuità dalle seconde linee, soprattutto tra i piccoli, ma mi sembrano già sul piede giusto.
Houston: Stuperman ha regalato qualcosa a questa squadra in termini di difesa e di presenza scenica, ma resta una squadra con poco capo e poca coda. Di certo è notevole il potenziale sotto il profilo squisitamente tecnico, ma mi sembra ancora poco squadra. Lo diventerà nella misura in cui Harden capirà che a pallacanestro si gioca in cinque ed in cui McHale si capaciterà di allenare una squadra Nba e non Europea. Corsa e tiro da tre, penetra e scarica e tiro da tre, palla dentro palla fuori tiro da tre. Ma se una sera il tiro da tre non entra?
Eastern
Indiana e Miami
Una sorta di gemelle diverse: la cultura della progettazione contro la collezione di figurine, la crescita graduale contro le esplosioni repentine, un'orchestra che sta accordando gli strumenti contro un banda di paese chiassosa, che se si coordina un minimo fa divertire molti. Se non erro mancano ancora due scontri diretti (uno di sicuro) e saranno decisivi per il primo posto in conference. Se i ragazzi di Vogel dovessero spuntarla, nella finale di conference più scontata che si ricordi potrebbe succedere quel che deve succedere. Francamente la crisi di risultati che ha frenato la marcia delle due squadre mi sembra più controllata in ottica playoff che altro. Miami dovrà riposare di più nei prossimi 15 giorni a motivo dell'età media che comincia a farsi molto alta. Indiana, molto più giovane, potrebbe approfittarne per assircurarsil il vantaggio campo
Toronto è la mia sorpresa dell'anno, non tanto per il terzo posto in una conference imbarazzante, ma per il fatto che sembrano aver intrapreso dopo non so quanti anni (10?) di nulla la strada del gioco della pallacanestro, mettendo insieme una squadra tutt'altro che completa, ma sensata. Giocatori tecnicamente dal discreto al buono, giovani e sufficientemente atletici. Sembra un progetto rudimentale, ma almeno c'è un progetto. Sono molto incuriosito da De Colo, scartato da Pop, ma che non sono sicuro a SA sia stato scalzato da seconde linee migliori di lui.
Viene naturalmente da dire che è bastato ai Raptors liberarsi di una delle peggiori prime scelte assolute della storia, il mago di sti gran ca..i, per trovare la retta via