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« Risposta #6795 il: Marzo 23, 2012, 06:01:48 pm »

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« Risposta #6796 il: Marzo 23, 2012, 06:07:02 pm »
E' il bounty program degli Hornets  :ahahah:

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« Risposta #6797 il: Marzo 24, 2012, 02:55:13 pm »
EASTERN CONFERENCE REVIEW 12.03.12 - 18.03.12

Gli elementi principali di questa settimana sono stati: il licenziamento di Mike D'Antoni (sostituito dal vice Mike Woodson, ex Atlanta) e la conferma di Howard agli Orlando Magic.
I Knicks, dopo la sconfitta subita a Chicago 104-99, hanno deciso di cambiare allenatore affidando la squadra a Mike Woodson, nominato coach ad interim. Sotto la guida dell'ex allenatore degli Atlanta Hawks, la squadra della grande mela ha ripreso a vincere: tre nette vittorie, una al Madison Square Garden contro Portland e due contro i Pacers (una in casa e l'altra ad Indianapolis).
A livello di giocatori, non si sono registrati cambiamenti per i Knicks, mentre nel resto dell'NBA ci sono stati alcuni cambiamenti anche se, per ora, non sembrano in grado di spostare in maniera importante i valori della Eastern Conference.
Nell'Atlantic Division, lo scambio più interessante coinvolge i New Jersey Nets. Fallito l'assalto ad Howard, il presidente Prokhorov, ha organizzato una trade con i Blazers che ha portato Gerald Wallace ai Nets. Percorso inverso per Mehmet Okur e Shawne Williams (oltre a una scelta "protetta" al primo giro). I Nets confermano inoltre fino a fine stagione Gerald Green, autore di una grande prestazione (26 punti con 9-13 al tiro, 1-2 da tre) nell'unica vittoria settimanale della sua squadra, ottenuta contro i Raptors.
Proprio i Toronto Raptors sono stati protagonisti di uno scambio cedendo Leandro Barbosa ai Pacers, con l'obiettivo di liberare un po' di spazio salariale, ottenendo in cambio una scelta al secondo giro.
Un movimento anche per i giovani Sixers che aggiungono Sam Young (arrivato dai Memphis Grizzlies in cambio dei diritti su Ricky Sanchez e di "future considerations") nella rotazione degli esterni, mentre i già citati Knicks e i Celtics non fanno registrare alcun movimento.
A Boston si era parlato di un possibile cambiamento per affrettare la ricostruzione della squadra, con Allen e Rondo dati in partenza da alcuni addetti ai lavori. Nulla di fatto dunque e quindi i Celtics tenteranno un altro assalto al titolo con i loro "big three" (o sarebbe meglio dire "big four" comprendendo anche Rondo). Per provare ad avere qualche possibilità dovranno cercare di superare Atlanta e Philadelphia per avere una posizione migliore dell'attuale settimo posto.
Nella Central Division, nessun cambiamento per i Chicago Bulls che sono ancora alle prese con i guai fisici della loro stella Derrick Rose, costretto a saltare alcune gare, tra cui la vittoriosa sfida contro i diretti rivali per il primato nella Eastern Conference: i Miami Heat. A sopperire all'assenza di Rose, ci ha pensato John Lucas III che, uscendo dalla panchina, ha sfoderato una grande prestazione con 24 punti (9-12 al tiro, 3-5 da tre), aiutando i Bulls ad avere la meglio sugli Heat (nonostante una grandissima prestazione di Wade e James, rispettivamente 36 pt + 7 rim e 35 pt + 5 rim + 4 ast).
I Pacers aggiungono un buon giocatore come Leandro Barbosa (12,2 punti di media per lui quest'anno) in un reparto che stava soffrendo per i guai fisici di George Hill e A.J. Price. L'innesto del giocatore brasiliano è quindi un segnale di come ad Indianapolis vogliano provare a fare tutto il possibile per fare strada anche nella postseason.
Ma lo scambio più significativo nella Central Division è stato il primo di questa sessione di mercato, anticipando di pochi giorni la cosiddetta "trade deadline". Stephen Jackson è stato "spedito" ai Warriors (per poi essere nuovamente scambiato per Richard Jefferson e tornare così a San Antonio, squadra con cui vinse l'anello nel 2003 e nella quale fu decisivo con tre triple nel parziale 19-0 Spurs che vinsero in rimonta gara 6 che valse il 4-2 finale) insieme al centro Andrew Bogut in cambio di Monta Ellis, Kwame Brown e Ekpe Udoh.
Per i Bucks, tre vittorie in fila e striscia aperta di cinque vittorie che tiene aperte le speranze playoff per la squadra del Wisconsin. Nel mirino ci sono sempre i New York Knicks, avanti solo mezza partita: 20-24 Milwaukee, 21-24 New York.
Anche i Cleveland Cavaliers non rimangono immobili sul mercato e chiudono uno scambio con i Lakers che porta in California Ramon Sessions, Christian Eyenga e i diritti sulla scelta al primo giro del draft 2013 dei Miami Heat. Nell'Ohio arrivano Luke Walton, Jason Kapono (poi tagliato dai Cavaliers) e una prima scelta protetta al prossimo draft. Inoltre i Cavaliers ingaggiano Manny Harris fino a fine stagione.
Nella Southeast Division, la notizia più significativa è che Dwight Howard non sfrutterà l'opzione che gli avrebbe permesso di diventare free agent già a giugno (un anno prima della scadenza del suo attuale contratto). I tifosi dei Magic hanno festeggiato il loro beniamino nella sfida interna vinta per 86-70 contro i Nets.
I Miami Heat (ma anche i Chicago Bulls) restano però le grandi favorite per la Eastern Conference e difficilmente Orlando potrà batterle realizzando il sogno di Howard e compagni (e di tutti i loro tifosi) di vincere un anello, almeno per quest'anno.
L'unica squadra di questa division ad effettuare una trade sono i Washington Wizards che mandano Nick Young ai Clippers e JaVale McGee e Ronny Turiaf ai Nuggets, ottenendo in cambio Nené, Brian Cook e una futura scelta del secondo giro.

Offline EHT Mario

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« Risposta #6798 il: Marzo 26, 2012, 03:16:44 pm »
La terza partita più lunga della storia dell'NBA (la prima al quarto OT dal 1997) la vincono gli Hawks :'(

Spero non resti troppo nelle gambe e nella tesa dei miei Jazz che erano in striscia...


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« Risposta #6799 il: Marzo 26, 2012, 05:07:21 pm »

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« Risposta #6800 il: Marzo 26, 2012, 05:08:19 pm »
troppo vecchio!

matto coach popovich!

Offline contedefa

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« Risposta #6801 il: Marzo 27, 2012, 10:28:09 pm »
WESTERN CONFERENCE 19.03.2012 – 25.03.2012

La NBA sta approcciando l’ultimo mese di regular season è la caccia ad un posto playoff ad Ovest è più appassionamene che mai. Se si escludono le prime due posizioni, occupate da Thunder e Spurs, dal quarto posto fino al nove le squadre sono separate da una manciata di vittorie.
I Thunder, come anticipato, continuano a mantenere saldo il comando della Western Conference ed in settimana sono stati protagonisti di due importanti vittorie. Da segnalare la stupenda gara vinta 149-140 dopo 2 overtime contro i T-Wolves di uno scatenato Love. A pochi secondi dalla fine del tempo regolamentare Minny era sotto di tre punti ma Love ha segnato in faccia a Westbrook, quasi allo scadere, la tripla del pareggio. A fine serata l’All Star di Minnesota ha fatto registrare 51 punti con 7/11 dall’arco e 14 rimbalzi. I Thunder si sono affidati all’ineffabile duo Westbrook-Durant che, ancora una volta, non ha deluso. L’ex UCLA ha realizzato 45 punti, mentre Durant ne ha aggiunti altri 40 conditi dal season-high in rimbalzi (17). Dopo questa grande vittoria, nella partita successiva OKC ha affrontato Miami nel big match della domenica sera che, secondo parecchi addetti ai lavori, potrebbe la possibile finale. La partita è stata molto meno incerta del previsto con i Thunder in controllo sempre. Il quintetto degli Heat ha totalizzato la bellezza di 20 palle perse e, in generale, Miami non è sembrata in grado di accoppiarsi in alcun modo con il quintetto dei Thunder. Oltre al solito Durant che ha sfiorato la tripla doppia (28 punti/9 rimbalzi /8 assist), da segnalare l’ottimo apporto dei lunghi di OKC, con Perkins che ha fatto registrare il suo season high con 16 punti e un chirurgico 8/11 dal campo e Ibaka che ha realizzato una doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi. OKC, salvo imprevisti, dovrebbe riuscire ad ottenere la testa di serie numero uno ad Ovest.
L’altra squadra che in questo momento sta navigando a vele spiegate sono gli Spurs. In settimana percorso netto per i neroargento che, nonostante i riposo concessi a Parker e Duncan da coach Popovich, hanno vinto contro tutte e quattro le avversarie di settimana. Per gli speroni vittorie casalinghe contro Minnesota, Dallas e Phila e successo esterno a New Orleans. In settimana ha fatto il suo esordio in maglia Spurs anche Boris Diaw, segnato dopo il buyout di Charlotte. Con l’esplosione di Green e Leonard, la conferma di Neal e l’aggiunta in corsa di Jax e Diaw San Antonio dispone di un team molto profondo e versatile. A parere di chi scrive gli Spurs, adesso come adesso, sono i favoriti per andare sino in fondo nei playoff ad Ovest.
Tra le inseguitrici si consolida il terzo posto dei Lakers, sempre più saldamente al comando della Pacific Division grazie anche al crollo verticale dei cugini di LA. I gialloviola infatti, pur chiudendo la settimana in pareggio con due vittorie contro Dallas e Portland e due sconfitte contro Houston e Memphis, ampliano il gap sui Clippers. In evidenza il nuovo arrivato Ramon Sessions che, nelle due vittorie, ha fatto registrare 17 punti/9 assist/5 rimbalzi contro Dallas e addirittura 20 punti /11 assist /6 rimbalzi contro Portland. I Lakers sono ovviamente molto contenti perché sta dando una velocità al gioco e una produzione offensiva che Fisher non era più in grado di garantire ormai da anni. Come anticipato i Clippers stanno attraversando un periodo di crisi, i cui i sintomi si erano già manifestati sin da dopo l’All Star Game. Coach Del Negro è seduto su una panchina bollente e si dice che abbia perso il controllo dello spogliatoio. Sicuramente i velieri hanno perso il loro gioco e la capacità di vincere. In settimana hanno inanellato 3 sconfitte consecutive contro Indiana, OKC e Nola prima di vincere contro Memphis. La sconfitta contro gli Hornets, squadra materasso ad Ovest, merita un approfondimento. La partita segnava il primo ritorno a casa di Paul dopo le trade e il giocatore è stato accolto molto bene. Meno bene è andata la serata a Blake Griffin al quale Nola ha, sin dall’inizio, riservato un trattamento particolarmente fisico conclusosi con il placcaggio in puro stile NFL (o forse meglio dire bounty program visto dove si giocava) che è costato l’espulsione a Jason Smith, peraltro uscito tra gli applausi del pubblico. Per una squadra che arranca e non poco come i losangelini, c’è ne una che continua la sua marcia di avvicinamento ai playoff. I Phoenix Suns da dopo la pausa di fine febbraio sono 11 vinte e 4 perse ed esprimono un gioco corale notevole. In settimana i soli erano impegnati in quattro gare in trasferta contro tre ottime squadre come Miami, Orlando e Indiana e una giovane e rampante come Cleveland. L’inizio non è stato dei migliori visto che la trasferta in Florida si è conclusa due sconfitte, nonostante con Miami abbiano giocato alla pari per tutta la partita e perso nel finale 99-95. Non scoraggiati dalla doppia sconfitta Phoenix si è rifatta vincendo le due successive partite. A Indianapolis vittoria di misura 113-111 con tutto il quintetto in doppia cifre e menzioni di merito per Gortat e Hill, 23 e 22 punti rispettivamente. Decisamente più semplice la vittoria contro Cleveland con i Suns già in largo vantaggio all’intervallo. Oltre al solito Gortat da 22 punti e 8 rimbalzi, si segnala l’ottimo apporto dalla panca del rookie Morris con 22 punti e 9/12 al tiro.
Denver, Utah e Houston stanno tutte battagliando per gli ultimi due posti nei playoff con Minny e i Suns pronte ad approfittare di eventuali passi falsi.

Offline Young 8

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« Risposta #6802 il: Marzo 29, 2012, 11:43:19 pm »

Offline sbiri

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« Risposta #6803 il: Marzo 30, 2012, 12:05:12 pm »


ma dove le trovi ste robe??  :duck: :duck: :duck: :duck:

e cambia l'avatar

Offline EHT Mario

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« Risposta #6804 il: Marzo 30, 2012, 06:19:37 pm »
minchia io non rischierei di fare incazzare Big Baby... ops mi scuso il sig. Glen Davis


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« Risposta #6805 il: Aprile 01, 2012, 02:26:39 pm »
Eastern Conference Review 19.03.2012 - 25.03.2012

Nella settimana seguente alla chiusura del mercato NBA, si sono registrate alcune "operazioni di assestamento". La più interessante, per quanto riguarda la Eastern Conference, è il taglio di Boris Diaw, che si è accasato agli Spurs, allungandone la rotazione nei lunghi.
Altra operazione simile, ma operata in senso inverso, quella operata dai Miami Heat che hanno ingaggiato Ronny Turiaf (precedentemente tagliato dai Nuggets) cercando di aggiungere peso sotto canestro.
Oltre a questi due movimenti, si registrano i tagli di Hollins (dai Cavs), Nocioni (dai Sixers) e Butler (dai Raptors), oltre al ritiro di Jeff Foster (Indiana Pacers).
Passando al basket giocato, ad un mese dalla fine della regular season, i giochi sembrano ormai fatti. L'unico dubbio riguarda l'ottava squadra che si qualificherà per i playoff. New York resta al momento ancora leggermente avanti rispetto a Milwaukee.
Le altre squadre classificate saranno Chicago e Miami, che si contenderanno il primo posto fino alla fine (con i Bulls attualmente in vantaggio sugli Heat), Orlando, Philadelphia, Indiana, Atlanta e Boston.
Resta da capire quali saranno le posizioni finali e quindi come si incroceranno tra loro nella post season. Per questo saranno decisive queste ultime tre settimane di regular season.
Attualmente la classifica vede saldamente in testa i Chicago Bulls che, nonostante l'assenza di Rose (fermo dal 12 marzo), non si fermano e restano al comando con un record di 40-10 grazie alle tre vittorie ottenute (tra cui una clamorosa contro gli Orlando Magic, 85-59).
Al secondo posto i Miami Heat con un record di 35-12. La squadra dei "big three", chiude la settimana con due vittorie e una sconfitta. Dopo aver battuto Phoenix e Detroit, gli Heat cadono sul campo dei Thunder con un netto 107-83, in quella che molti ipotizzano possa essere la finale di quest'anno.
Gli Orlando Magic , nonostante l'imbarazzante sconfitta per 85-59 subita sul campo dei Bulls, rimangono al terzo posto con un record di 31-18 grazie alle successive due vittorie ottenute nelle due gare interne contro Suns e Cavaliers.
Tra le altre quattro squadre che si giocano dal quarto al sesto posto (anche se non è da escluere che qualcuno possa superare i Magic), la squadra più in forma sono i Boston Celtics, che chiudono la settimana con tre vittorie e una sola sconfitta (contro i Sixers, rivali di division). I biancoverdi hanno quasi raggiunto Philadelphia in cima all'Atlantic Division (27-22 Sixers, 26-22 Celtics) e sono ormai pronti al sorpasso.
I Sixers sono in leggero calo e chiudono la settimana con due vittorie (a Charlotte e quella in casa contro Boston) e due sconfitte (in casa contro New York e a San Antonio).
Gli Indiana Pacers restano secondi nella Central Division chiudendo una buona settimana con una netta vittoria sui Milwaukee Bucks (125 a 104, guidati dal prodotto locale George Hill, miglior marcatore dei Pacers con 24 punti ai quali si aggiungono 5 assist) che fa seguito a quelle con Clippers e Wizards. Unica sconfitta quella subita tra le mura amiche per mano dei Phoenix Suns (113-111).
Gli Atlanta Hawks, ormai superati dai Magic al secondo posto della Southeast Division, chiudono la settimana con quattro vittorie e una sconfitta. Di queste cinque gare, a parte quella vinta contro i Nets per 94-83, gli Hawks hanno fatto registrare questi risultati: sconfitta di tre punti in casa propria per mano dei Celtics (79-76), vittoria al supplementare in casa contro i Cavaliers (103-102), vittoria a Washington di tre punti (95-92) e per finire vittoria dopo quattro (!!!) supplementari contro gli Utah Jazz: 139-133 il finale.
Infine, troviamo New York e Milwaukee a giocarsi l'ottavo posto utile: i Bucks, dopo aver asfaltato i Blazers (116-87 nella gara giocata a Portland) ottenendo così la loro sesta vittoria consecutiva, cadono in casa contro Boston (100-91), vincono facilemente a Charlotte (112-92) e vengono nettamente sconfitti in casa contro i Pacers (125-104).
New York è stata rinvigorita dal cambio di allenatore e ha iniziato la settimana con due vittorie (in casa con Toronto e a Philadelphia) portando a cinque la striscia di imbattibilità. La gara giocata a Toronto ha visto un DeRozan da 30 punti ed il primo stop dei Knicks sotto la guida di Woodson. La settimana si è poi conclusa con la vittoria al Madison Square Garden contro i Pistons.
Il record dei Bucks ora è 22-25 contro quello dei Knicks che è 24-25. Sarà dura per la franchigia del Wisconsin riuscire a superare la squadra della grande mela, ma la differenza non è poi molta. Saranno decisivi anche i due scontri diretti che rimangono da qui a fine stagione.

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« Risposta #6806 il: Aprile 05, 2012, 04:17:38 pm »
WESTERN CONFERENCE 26.03.2012 – 01.04.2012

La compressa stagione 2011-12 sta per consumare l’ultimo mese di regular season e le certezze sembrano essere ancora poche. Certo OKC e San Antonio saranno probabilmente le prime due teste di serie ad Ovest, ma per vedere chi effettivamente chiuderà al primo posto bisognerà attendere fino alla fine almeno a giudicare dal rullino di marcia delle due franchigie. Nella settimana appena conclusa entrambe le squadre hanno fatto la voce grossa concludendo la settimana con 3 vittorie e zero sconfitte. Particolarmente convincenti i Thunder, sia per il gioco espresso che, soprattutto, per la qualità delle avversarie. La squadra di coach Brooks dopo la vittoria contro i Blazers, si è imposta in trasferta allo Staples (standing ovation per l’ex Fisher) dominando i lacustri. Nonostante il cambio in cabina di regia la marcatura su Westbrook è risultata ancora un mistero. L’ex UCLA, che durante il mese di marzo ha sfoderato numeri da MVP (26.6 punti con il 49% dal campo), ha segnato 36 punti contornati da 6 assist e 10 tiri liberi tentati. I Lakers, dopo un primo quarto chiuso avanti di 12, sono crollati nel secondo e terzo quarto, complice anche la scarsa vena di Kobe al tiro (7/25). Dopo questa prova di forza a domicilio i Thunder sono tornati sul loro parquet per affrontare la squadra con il miglior record NBA nel super match della domenica. La tanto attesa gara tra Bulls e Thunder si è ridotta ad un mera formalità pro OKC. I Bulls hanno sicuramente pagato l’assenza di Rose ma in generale hanno dato l’impressione di accoppiarsi molto male con i Thunder e di avere grosse difficoltà a tirare in area pitturata (come peraltro quasi tutte le altre franchigie NBA contro il duo Perkins-Ibaka). Gli Spurs, come detto, hanno pure loro concluso la settimana senza subire sconfitte (vittorie contro Phoenix, Sacramento e Indiana) e tallonano da vicino i Thunder, sperando in un passo falso di quest’ultimi e sapendo di poter contare, nel caso di arrivo appaiati, sul tie-break a loro favorevole. 
Dietro al duo di testa la lotta è ancora più aperta. I Lakers che la settimana scorsa sembrano aver cristallizzato il terzo posto e la vetta della Pacific Division, stanno piano piano subendo il rientro dei cugini, per cui sarà importantissimo l’esito del derby in programma la prossima settimana.
Da quando la proprietà ha confermato piena fiducia a coach Del Negro i Clippers hanno riniziato a giocare come ad inizio anno. Il duo Paul-Griffin ha ritrovato il proprio feeling e l’apporto di Young, sebbene ancora dalla panchina e non costante come speravano i velieri, si sta rivelando prezioso. In settimana, a parte la vittoria su Nola, i Clippers hanno battuto tutte avversarie in lotta per un posto playoff e  i due All Star hanno fatto la differenza, Paul e Griffin hanno combinato rispettivamente per 15+15 (assist) e 27+14 (rimbalzi) contro i Suns, 20+14 (assist) e 20+13 (rimbalzi) contro Portland e 26+6 (assist) e 24+8 +6 contro Utah. Con queste vittorie i Clippers hanno allungato la loro striscia di vittorie a 5 partite di fila. I cugini gialloviola cercano di non guardare nello specchietto retrovisore e continuano a tenere premuto l’acceleratore. Le vittorie, 3-1 in settimana, sono ancora dalla loro parte ma altrettanto non si può dire per la qualità di gioco che stanno esprimendo. Contro Nola i Lakers si sono salvati nel finale, dopo che gli Hornets avevano condotto la partita per quasi tutto i secondo tempo, complice una difesa a dir poco imbazzante e un Kobe che ha sbagliato i primi 17, si avete letto bene 17, tiri prima di trovare il fondo della retina. I problemi di LA non si limitano solo al campo, ma in puro stile Hollywood, sembrano aver contagiato anche lo spogliatoio e i rapporti tra staff e giocatori. Dopo l’episodio del panchinamento di Bryant nel quarto quarto, la soap opera “Lakers” ha aggiunto un nuovo capitolo a Golden State con attori protagonisti Bynum e coach Brown. In sintesi i fatti: LA avanti di poco all’inizio del terzo quarto e Bynum che si arresta e tira in transizione da tre. Tiro inguardabile in un momento della gara delicato e panchina punitiva immediata di Brown che non farà più vedere il campo al centro. A fine partita, per calmare gli animi, Bynum ha ben pensato di rilasciare dichiarazioni in cui dice di non aver capito il messaggio e che prenderà ancora tiri da tre, in quanto ha un buon tiro. Senza parole!
Tra le inseguitrici di queste quattro bisogna segnalare la settimana positiva di Nuggets, Mavs e Memphis. Denver, pur priva ancora di Gallinari e con un Chandler sfasato, è riuscita nella sua trasferta ad Est ad espugnare campi importanti come quelli di Chicago e Orlando e meno “blasonati” come quello dei Bobcats. L’unica stop è stato inflitto dai Raptors di un ritrovato Bargnani. Decisivo in queste partite Ty Lawson. Come accennato settimana positiva anche per Mavs e Grizzlies che chiudono con 2 vittorie e una sconfitta. Da sottolineare la vittoria di entrambe con Houston (in cui spiccano le prestazioni di Dragic) che scivola pericolosamente verso le ultime posizioni disponibili. In ultimo, prima di concludere, è doveroso segnalare la crescita esponenziale di Cousins che sta giocando a livelli decisamente alti, nonostante i risultati personali non coincidano, per ora, con quelli della squadra.

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« Risposta #6807 il: Aprile 07, 2012, 04:33:54 pm »
Eastern Conference 26.03.2012 - 01.04.2012

A due settimane dal termine della regular season analizziamo lo stato di forma della squadre candidate a giocare la post season.

Chicago Bulls (42-12): i "tori" sembrano ormai destinati a chiudere per il secondo anno consecutivo al primo posto nella Eastern Conference e pare molto probabile una nuova finale contro i Miami Heat (che l'anno scorso ebbero la meglio, ma furono poi sconfitti dai Dallas Mavericks nella finale NBA). La notizia principale è che i Bulls stanno reggendo molto bene nonostante l'assenza di Derrick Rose.
L'assenza forzata del loro miglior giocatore, ha permesso ai Bulls di mettere in luce diversi giocatori come John Lucas III e CJ Watson .
In questa settimana sono arrivate anche la seconda e la terza sconfitta da quando manca Rose. Dopo la brutta sconfitta interna contro Denver del 26 marzo, sono arrivate due vittorie (ad Atlanta e in casa contro Detroit) e poi la trasferta ad Oklahoma City con la gara vinta dai Thunder per 92-78.

Miami Heat (37-14): anche i campioni in carica della Eastern Conference chiuduno la settimana con due vittorie e due sconfitte. Di particolar valore la "rivincita" contro i Dallas Mavericks, sconfitti 106-85.
Brutte sconfitte ad Indiana e a Boston che però non compromettono il secondo posto dietro ai Bulls.
Con i "big three" sani, Miami resta ancora favorita nello scontro con Chicago. E LeBron vorrà a tutti costi tornare in finale e provare a vincere finalmente l'anello.

Indiana Pacers (31-21): i Pacers guidati da George e Granger chiudono la settimana con tre vittorie e due sconfitte. La netta vittoria contro Miami dimostra come Indiana non sia una squadra da prendere sottogamba nella postseason.
Visti anche i cali di Orlando e Philadelphia, i Pacers si installano al terzo posto in classifica.

Boston Celtics (30-22): i biancoverdi sono la squadra più in forma del momento. In questa settimana ottengono quattro vittorie (cinque consecutive e sette nelle ultime otto gare giocate).
Una delle chiavi di questo rendimento è anche Kevin Garnett che, spostato nel ruolo di centro (un po' per necessità, visto anche l'infortunio a Jermaine O'Neal, un po' per scelta di coach Rivers), sta giocando molto bene. In questa striscia di vittorie si segnalano due gare da più di venti punti (24 e 23) e 10 rimbalzi contro Utah e nella "sua" Minnesota (contro il suo erede, nel cuore dei tifosi locali, Kevin Love).
Un'altra presenza importante è quella di Avery Bradley, già buon sostituto di Rondo quando quest'ultimo era infortunato, e ora importantissimo anche per far rifiatare Ray Allen (alla miglior media in carriera del tiro da tre ma alle peggiori statistiche per rimbalzi e assist e alla più bassa media punti in stagione escludendo solo l'anno da rookie).
Nei playoff daranno del filo da torcere a chiunque li affronterà: se ne sono accorti anche gli Heat, sconfitti 91-72 al Garden.

Orlando Magic (32-21): la squadra guidata da coach Stan Van Gundy sta attraversando un brutto momento e chiude la settimana con due sconfitte interne (100-98 con Dallas, sprecando i tiri della vittoria e del pareggio negli ultimi secondi, e 104-101 con Denver) e perde Ryan Anderson per infortunio nella gara del primo aprile contro i Nuggets.
Già privi di Howard (a seguito di un colpo preso nella gara persa contro i Mavericks) per i Magic questa non è una buona notizia. A Detroit inoltre mancherà anche Jameer Nelson.

Atlanta Hawks (31-23): settimana negativa per gli Hawks , che chiudono la settimana con tre sconfitte e una sola vittoria (100-90 contro New York).
Per Atlanta le speranze di far strada nella post season in questa stagione non sembrano essere molte.

Philadelphia 76ers (29-23): i Sixers continuano a perdere posizioni, nonostante le due vittorie e una sola sconfitta ottenuti in questa settimana.
I Celtics li hanno staccati nell'Atlantic Division e se continuano in questo modo rischiano di finire in una posizione sfavorevole in ottica abbinamenti playoff.

New York Knicks (27-26): perso Lin per tutta la stagione (e quindi archiviata la Linsanity per quest'anno) e perso anche Amar'è Stoudemire, tocca a Carmelo Anthony prendersi sulle spalle la squadra guidata da Mike Woodson.
La settimana è chiusa con un record positivo (3-1), New York cerca di difendersi dall'attacco dai Bucks e prova anzi ad insidiare i Sixers per il sesto posto finale.
Da questo dipenderanno le possibilità di far strada nella postseason. Arrivare sesti e affrontare i Pacers sarebbe un'ottima cosa rispetto a trovarsi contro Miami o Chicago.

Milwaukee Bucks (24-28): due vittorie e due sconfitte per i Bucks. Quella che pesa di più è quella subita a New York e che allontana la squadra del Wisconsin da quella della grande Mela.
Per Jennings e compagni servirà tornare a vincere con continuità per sperare di raggiungere l'ottavo posto.

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« Risposta #6808 il: Aprile 07, 2012, 06:59:36 pm »
Speriamo che Rose si riprenda ed il "riposo" gli faccia bene  :tie:
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« Risposta #6809 il: Aprile 08, 2012, 09:56:52 pm »
Carmelo devastante ma partita buttata dai Bulls :mapor:
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