IL RITORNO: (SE ALL'ANDATA PENSAVATE AL PEGGIO, ASPETTATE A DIRLO)
SHARKSTHLON volume 2: IL MOSTRUOSO RITORNO...
Se pensavate che il volume 1 bastava ed avanzava per poter dire che quella degli Sharks è stata una delle trasferte peggiori di tutti i tempi, non avete ancora idea di cosa significhi "Viaggio della speranza"... proviamo ad andare in ordine di eventi, forse è l'unico modo per riportare più eventi possibile...
Il match contro i Lions finisce in tempi che, seppur ristretti, consentirebbero alla compagine palermitana di prendere il mezzo di ritorno per casa, qualunque esso sia. Questa premessa va fatta perchè, ovviamente, non tutti i giocatori potevano permettersi di rientrare a casa a pomeriggio inoltrato di lunedì, principalmente per motivi lavorativi; per questa ragione, sette giocatori scappano letteralmente dal campo di Clusone, senza fare neanche la doccia, nella speranza di arrivare all'aeroporto di Osio (Bergamo) in tempo utile per il volo verso Palermo. Si ringraziano a tal proposito il coach dei Bengals Brescia Gerardo Vera ed un membro della dirigenza Lions (potrei sbagliarmi), che hanno gentilmente offerto ai suddetti giocatori di accompagnarli in auto. Lascerò aperta questa parentesi perchè anche qui ci sarà modo di capire che NULLA è stato facile.
Torniamo ai nostri eroi, non si era neanche rientrati negli spogliatoi per far le docce che il solito sergente Hartman comincia a gridare "Shaaaaaaaaarks, docce velocissimi, sennò si perde il treno! Avete 5 minuti o vi lasciamo qui!" Un qualsiasi essere umano, dopo il mega viaggio di andata ed una partita giocata sotto il picco del sole, l'unica cosa che vorrebbe fare è morire sotto le fredde gocce di quel limpido liquido analcolico di cui la compagine bianco-blu stava cominciando a dimenticare il nome... come non detto, doccia lampo (la mia credo sia durata 30 secondi netti) e via di corsa sul pullmino.
"Dai che ce la facciamo! Dai che ce la facciamo! Autista CORRI!!!!" venti minuti dopo eravamo in retromarcia a cercare di capire quale incrocio aveva sbagliato l'autista... si potrebbe pensare allo sconforto generale, no amici miei, non ancora... trovata la strada giusta, poichè va ricordato che a Clusone si festeggiava non si sa quale santo, finiamo imbottigliati in una coda di traffico serpeggiante della quale non si vedeva la fine! Vi dico solo che in quasi un'ora abbiamo percorso 14 km dal campo da gioco. Bei paesaggi per l'amor di Dio, un campo come pochi altri in Italia, ma quelle stradine tortuose, quelle macchine, quei tornanti... così è troppo! Ormai persa ogni speranza di prendere il treno, Massimiliano Lecat, presidentissimo, comincia a scervellarsi per provare ad immaginare come saremmo potuti tornare a casa, e qui sono venute fuori le proposte più incredibili... alcune vertevano sull'insediarsi abusivamente in case di parenti ed amici nei dintorni, altre nel sequestrare il pullmino e farci portare fino in Sicilia, ma il capolavoro viene fuori dalla proposta SERIA di Riccardo Scalisi, safety Sharks:
"Massimo, ho appena chiamato un mio amico che sta a Bergamo, gli ho spiegato la situazione e lui ci ha preso a cuore. Ha detto che ci ospita per cena nel suo locale e che ci paga anche i biglietti di ritorno per il treno, basta che gli diamo una maglia ed un casco, che lui li espone nel locale". Un enorme punto interrogativo è spuntato sulla faccia spettacolare del presidente, che non ha neanche risposto a Riccardo, rideva e basta, consapevole che se davvero avessimo scelto questa alternativa, saremmo entrati nella storia... ma abbiamo anche noi un orgoglio, e Massimo risponde che ce l'avremmo fatta da soli!
Intanto proviamo ad avere notizie dei 7 dell'ave maria che avevano scelto di andare in aereo, traffico per noi traffico per loro eh... sapete cosa è successo? Sono passati senza fare i controlli all'imbarco, puzzando di cadavere, perdendo uno di loro per strada per poi farlo recuperare dal personale dell'aeroporto... noi eravamo felici, almeno qualcuno ce l'aveva fatta, s'era salvato! Ebbene, loro sono arrivati a Palermo.
Il pullmino era in uno strano stato, c'era chi dormiva, chi non riusciva a credere che davvero stesse succedendo di tutto, chi pregava perchè il nostro treno ricordasse di essere un treno e ritardasse come tradizione comanda, in modo poterlo prendere, ma la maggior parte della gente rideva... ridevamo come ebeti perchè ormai eravamo in ballo, e volevamo capire fin dove il destino potesse portarci. Insomma, contrariamente a quanto CHIUNQUE avrebbe fatto, non solo non ci siamo disperati, ci scherzavamo anche su, e non appena il traffico è diminuito (si parla di almeno 30 km dal campo), abbiamo costretto l'autista ad andare a velocità sperimentate solo dalla NASA.
Sapete qual'è il bello? Che con tutto sto ritardo mostruoso, abbiamo anche rischiato di prenderlo il treno! Giunti davanti alla stazione di Milano, due giocatori in infradito hanno cominciato a ciabattare nella speranza di fermare il treno, anche buttandosi sui binari o dando un allarme bomba! Ma nulla, il treno è partito, lo abbiamo mancato di 5 minuti buoni. Con relativa calma (si fa per dire), la squadra di disperati si addentra nella stazione nella speranza di riuscire a far qualcosa e qualcosa in effetti si fa...
"Shaaaaaaarks Correteeeeeee! Tutti al binario 19, infilatevi in quel treno senza fare domande!" e chi avrebbe mai potuto fare domande? Ci siamo lanciati nuovamente dentro un freccia rossa diretto a Bologna, senza biglietti, senza capire perchè, intanto si andava a Sud, era già un traguardo!
Saliti sul treno, dopo esserci sistemati alla bene e meglio, cominciano a venir fuori teglie di pasta e riso, abbiamo mangiato come idrovore con la hostess che ci implorava di non far casino visto che eravamo in prima classe... è stata brutalmente ignorata...
Leggermente più rilassati, a mente fredda, ci viene annunciato il piano diabolico, visto che stavamo su un freccia-rossa, più veloce dell'espresso che dovevamo prendere, contavamo di arrivare a Bologna prima del nostro treno ed intercettarlo al volo. Idea brillante, se non fosse che il capotreno ci disse in tutte le lingue del mondo che non ce l'avremmo potuta fare MAI. Ma eravamo a livelli dove la follia aveva abbondantemente superato la ragione, erano le 10 di sera passate, chi mai poteva impedirci di pensare che almeno UNA cosa potesse andar bene?
Insomma, c'erano alcuni di noi che facevano la spoletta con il monitor interno al treno che dava in tempo reale l'aggiornamento sugli orari dei treni a Bologna... e magia delle magie, eravamo in anticipo di 2 minuti sull'altro!!! E vai di chiamate e controchiamate per chiedere di aspettarci... ma nulla, sapete, le ferrovie dello stato sono intransigenti, se si parte ad un'ora quella deve essere! Quando mai avete visto un treno in ritardo???
Comunque si arriva a Bologna ed il piano è sempre quello, lanciare due velocisti verso il binario dove doveva stare il nostro treno ed improvvisare qualcosa per farcelo prendere. CE LA POSSIAMO FARE! La cosa sorprendente è che ancora c'erano le energie per abbozzare questo genere di follie... Arriviamo a Bologna senza neanche aspettare che il treno si fermasse, e stile diligenza in corsa, ci siamo lanciati sulla banchina alla ricerca del nostro treno e puff! I velocisti se lo vedono sfilare via davanti... abbiamo mancato il treno di meno di un minuto... EVVIVA LA VITA!!!
Ancora una volta non c'è spazio per la disperazione, si ride perchè non si può fare altro... a che punto siamo arrivati? Credetemi, ancora il bello deve venire.
Giunge una voce che ci dice che volendo, dopo dopo due ore circa (leggasi 1:18 di lunedì 20), sarebbe partito un espresso per Napoli, e che lì si poteva prendere una coincidenza per Palermo. Proviamo, come va va. E qui sorgeva un problema, come cavolo si fa a prendere sto treno visto che siamo senza biglietti e soldi?
Qui la rinomata arte dell'arrangiarsi diventa storia: raccontando la nostre triste storia al centro assistenza della stazione, e aggiungendo qualche dettaglio spudoratamente falso sul fatto che s'era una comitiva di minorenni, si riesce a fare in modo che i nostri biglietti originali venissero trasformati nei biglietti per questo nuovo treno + quello che ci avrebbe portato a Palermo... le ferrovie dello stato hanno un cuore!
Ed in effetti il cuore ce lo hanno avuto anche quando ci hanno detto "guardate che però il treno è pieno"
"non fa nulla, lo prendiamo"
"ma guardate che è pieno pieno, ma proprio pieno"
"tranquilli, ce la possiamo fare"
"noi vi abbiamo avvertito..."
E giunse la parte migliore dell'intero viaggio, l'espresso Bologna-Napoli delle 1:18, orario previsto d'arrivo 9 e 30... otto ore e docici minuti di AGONIA.
Avete presente i treni indiani dove la gente deborda dai finestrini? Si riporta una foto esplicativa, ecco, era peggio.
Stipati in una carrozza ABOMINEVOLE, nel corridoio, una ventina di giocatori, con annessi borsoni, caschi e paraspalle, si sistemano alla bene e meglio per ipotizzare di passare la notte. Vi giuro sulla mia vita che non sono razzista, ma il dettaglio omesso è che la carrozza era completamente piena di immigrati africani dalla pulizia quantomeno opinabile e dagli odori "forti". Sapete cosa? noi puzzavamo di più ed aravamo ben più sporchi! Ed inoltre, se il puzzo dei bagni all'andata era forte, stavolta era OSCENO, credetemi, si faticava a respirare col naso... abbiamo toccato il fondo.
Adesso, non esiste modo di descrivere come fossimo accomodati in quel corridoio... eravamo stratificati l'uno sull'altro, con i borsoni (alcuni), usati come letti improvvisati anche da altri ospiti del carrozzone, il problema era che il corridoio era comunque troppo stretto. Non c'era fisicamente spazio per sdraiarsi, alcuni sono rimasti in piedi messi a sandwitch tra qualcosa che potesse sorreggerli nel sonno improvvisato, un coraggioso Ivan Alba sceglie l'idea del secolo "io dormo sulla cappelliera", scoppia l'ilarità generale, mentre lui si arrampica la gente si affaccia per godersi lo spettacolo, e quando finalmente si sistema scoppia l'applauso ed il tripudio generale.
Vi assicuro che vedere dei profughi africani, guardarci con un misto di schifo e vergogna, è qualcosa di allucinante. Nel frattempo otto giocatori spariscono, nessuno di noi ha la forza di fare domande... scopriremo in seguito che questi individui hanno corrotto un controllore per farli imboscare in una cabina vuota dove hanno comodamente riposato... BASTARDI!
meraviglioso contributo video
http://www.facebook.com/video/video.php?v=181190031939181¬if_t=video_tagAlle 9 e 30, puntuali, veniamo vomitati giù da quel mezzo di trasporto partorito da un incubo di un maniaco, e Napoli ci accoglie, siamo ridotti allo stremo delle forze, siamo delle anime vaganti con gli occhi completamente bianchi che invece di parlare biascicano e provano a gesticolare... eppure ci aspetta ancora l'intercity che ci porterà a Palermo, altre nove ore almeno di viaggio. Ma per fortuna il treno è semivuoto, c'è spazio per tutti, e ci sistemiamo negli scompartimenti pronti ad uccidere nel caso chiunque avesse avuto qualcosa da ridire... ma una cosa va detta... il treno arrivato a Messina si sarebbe diviso in due, una parte per Palermo e l'altra per Siracusa, eravamo certi che qualcuno sarebbe finito a Siracusa, ma non ce ne preoccupavamo... aver superato la notte sul bologna-napoli è come essere sopravvissuti al Vietnam, cosa può esistere di peggio nell'universo?
Penserete sia finita, e invece NO.
Giunti allo stretto di Messina, un gruppo di impavidi giocatori decidono di averne abbastanza del treno, ed optano per montare sul traghetto a piedi, previa sosta al bar per rifocillarsi... risultato? Il traghetto parte senza di loro.
Le risate sono a crepapelle, ed il bello è che quelli che sono rimasti a Villa San Giovanni, invece di preoccuparsi, ridevano anche loro! Ma essendo ormai artisti dell'arrangiarsi, i sei clandestini hanno preso un aliscafo e si sono fatti trovare lindi e pinti alla stazione di Messina, dove hanno ripreso il treno smarrito. Qui ormai avevamo la certezza che nulla al mondo può impedirci di arrivare dove dobbiamo arrivare... la metà di quello che finora è successo avrebbe scoraggiato Bear Grylls, non noi.
Le ultime ore di viaggio verso Palermo scivolano via stranamente senza intoppi, si fa la conta di morti e feriti e pare che ciamo ancora tutti, e si decide che d'ora in avanti ognuno di noi dovrà portare il nome Kamikaze ad imperitura memoria degli eventi. Sarà emblematica la frase di Massimiliano Lecat, ormai a Palermo, che più o meno recita "ragazzi, ma vi immaginate se avessimo vinto? Domani allenamenti, poi organizzare tutto per la partita con i Barbari, il campo, il loro albergo, il pullman, arbitri, ambulanze... poi magari vincevamo anche quella, e si doveva andare a Torino, tutti a piedi forse... meno male che abbiamo perso!" ovviamente lo diceva ridendo, nessuno vuole perdere, e comunque saremo SEMPRE pronti al sacrificio, whatever it takes.
Alle 19 e 30 di lunedì 20 giugno, 55 ore dopo aver cominciato la trasferta, gli Sharks Kamikaze Palermo rimettono piede nella loro città, accolti da una torma di tifosi e parenti che li acclamano come gli eroi di tutti i tempi, coloro che hanno portato a termine una impresa nell'impresa, e che nel frattempo, così per svagarsi, hanno anche giocato una partita a football!
Credo non ci sia altro da dire, ma come detto, nulla può riuscire a descrivere appieno le situazioni vissute, le cose che abbiamo visto e fatto... credetemi, sono cose che ci porteremo dietro per la vita...
IN UNA SOLA PAROLA, STRAORDINARI.