C'era in Belgio un finto Messia... (by Leo Turrini)
Prima di dedicarmi alle edizioni di carta ho qualche minuto per mettere
in fila le sensazioni del dopo gara. Premetto che le Ardenne non
tradiscono mai: magari dipende dal meteo, però è difficile negare di
aver vissuto un pomeriggio emozionante. Dopo di che, dirò cose talvolta
già dette e me ne scuso, non sono uno cui piace darsi ragione da solo.
1) Nel 2007, vedendo un debuttante che quantomeno lottava alla pari con
un due volte campione del mondo, sono pervenuto alla rapida conclusione
che Ham era un fenomeno. Nella migliore delle ipotesi, gli…alonsiani in
servizio permanente effettivo commisero lo stesso errore dei fans di
Prost, quando spuntò la stella di Ayrton. Il Nero è il numero uno tra i
piloti in circolazione e stop. Potrà sbagliare, potrà perdere il titolo
(in assoluto, la Red Bull resta superiore alla McLaren), ma è di
un’altra categoria. A parte gli spagnoli e i correntisti del Banco
Santander, in realtà lo hanno capito tutti.
2) Su Alonso, adesso. Facciamo così: disarmo bilaterale. Mi spiego.
Alcuni tra voi sono francamente esagerati, quando sostengono che El
Banco è baciato dalla sorte, protetto dalla dea bendata, eccetera,
addirittura nel momento in cui il presidente del sindacato piloti,
l’inimitabile Pedescinello Barrichello, lo tampona di brutto. Almeno tra
noi, facciamo uno sforzo di equità. E di onestà intellettuale.
3) Nel merito. Alonso non è mai stato il Messia e la propaganda di
regime lo sta paurosamente danneggiando. Nella stagione 2010, ha
commesso almeno sei errori clamorosi. E sei errori sono troppi, per un
top driver. Aggiungo che Barrichello è un fesso, ma Fernando non doveva
essere lì, era lì perché in qualifica aveva toppato di brutto e
penosamente era stato, ancora volta, giustificato dai laudatori. Infine
l’errore finale è imperdonabile, per un fuoriclasse.
4) Immagino anche io le risate di Raikkonen. Peraltro, mica è una novità
che sulle Ardenne lo spagnolo sia sempre stato un comprimario, in
carriera. E così si torna al mito del finto Messia. El Banco è un buon
pilota, non è Superman. Lo fosse stato, nel 2007 avrebbe messo sotto
Hamilton. La Ferrari non ha sbagliato a prenderlo, ha sbagliato a
consegnargli le chiavi di casa, ha sbagliato ad umiliare Massa
relegandolo a valletto (per quanto ben pagato), ha sbagliato e deve
augurarsi un futuro meno cupo. Ma chi è causa del suo mal…
5) Vettel è un c******e. Mi dispiace, ma è un c******e. Tra l’altro ha
tolto le speranze mondiali a Button, per una stupidaggine, e questo non
può essere considerato ‘sano agonismo’. Il sano agonismo è quando tu fai
qualcosa di aggressivo senza danneggiare il rivale. Qui, altro che
danno. Tantìè vero che Seb alla fine è andato a chiedere scusa al
Paracarro. Lo dico così Otelma si agita: Vettel, involontariamente, ha
fatto una di quelle cose che il vecchio zio tedesco, ai tempi d’oro,
faceva apposta, se gli tornava comoda.
6) A proposito: a me qua Schumi non è dispiaciuto, ha avuto alcuni lampi
di classe. Poi, però, è finito comunque dietro a Rosberg…
7) Webber ha sulla coscienza la partenza, ma Ham oggi lo batteva
soltanto a scopone, fidatevi. Se adesso i bibitari puntano solo sul
Canguro, per il Nero la vedo complicata, la battaglia. Staremo a vedere.
8 ) Peccato per l’errore ai box di Kubica, protagonista di una
prestazione spettacolare con una Renault, che non è esattamente l’Apollo
11. Da tempo credo che il polacco meriti una monoposto da titolo. Guarda
cosa ti dico: non è inferiore a Alonso, ma proprio no.
9) Liuzzi ha del talento.
10) Ho quattro pagine di giornale da scrivere e voglio anche telefonare
al biondino, prima di notte. Saluti.
Pubblicato da Leo Turrini Dom, 29/08/2010 - 15:51