WESTERN CONFERENCE 12.03.2012 – 18.03.2012
La trade deadline è over ed è giunto il momento di vedere quali squadre sono uscite rafforzate o indebolite dai movimenti di mercato della scorsa settimana.
WINNERS:
Los Angeles Lakers
I Lakers si sono liberati in un colpo solo di tre “ex” giocatori come Fisher, Walton e Kapono rinforzando, contemporaneamente, il ruolo di point guard e il reparto lunghi. Il tutto, peraltro, senza cedere Pau Gasol. Sessions è un upgrade notevole in point guard perché è molto più giovane, alto ed atletico di Fisher e migliorerà la copertura difensiva dei gialloviola oltre ad apportare anche una diversa dimensione all’attacco, garantendo penetrazioni e scarichi che il buon Derek, per evidenti limiti tecnico/fisici, non poteva dare. Jordan Hill è una addizione che potrà tornare utile nel futuro, il ragazzo è giovane, atletico e proviene da una scuola con ottima reputazione per insegnare basket (e fondamentali) come Arizona. L’unico lato negativo della vicenda, a parte la grande leadership che Fisher portava alla squadra, potrebbe essere l’eventuale accasamento dell’ex play gialloviola (già liberato dai Rockets) ai Thunder o agli Heat.
Los Angeles Clippers
I Clippers, a seguito dell’infortunio di Billups, erano alla disperata ricerca di una vera shooting guard posto che Foye può rivestire solo un ruolo dalla panchina per una squadra con alte ambizioni come i losangelini. Dopo settimane di rumors su Allen e Crawford, i Clippers hanno acquisito Nick Young via Washington. Young, nativo di L.A., è un gran colpo anche in prospettiva futura. Guardia atletica e realizzatrice, trarrà un grosso beneficio dal giocatore a fianco ad un play come Paul. I Clippers, a parere di scrive, non sono comunque ancora attrezzati sotto le plance per andare fino in fondo posto che Griffin deve ampliare il suo repertorio offensivo e migliorare drasticamente dalla lunetta e Jordan è ancora all’abc in attacco e difensivamente, stoppate a parte, non offre un grande contributo tanto è vero che nel 4°quarto spesso Martin è in campo al suo posto.
Denver Nuggets
La squadra del Colorado evidentemente pentita del contratto da franchise player (quasi 70 milioni per 5 anni) concesso pochi mese fà a Nenè ha colto l’occasione per alleggerire drasticamente il cap e inserire una presenza difensiva di maggior spessore. I Nuggets, probabilmente con qualche mese di ritardo, hanno capito che Hilario non è, ne offensivamente ne difensivamente, un giocatore che da solo può spostare le sorti di una franchigia. Javali è un giocatore con enormi problemi attitudinali e uno scarso bagaglio di armi offensive ma, oltre a fornire una maggiore copertura sotto le plance, ha il contratto in scadenza a fine anno. Denver ha un paio di mesi scarsi per valutare il giocatore, avendo presente che la posizione di centro è comunque ben coperta da due giovani grossi, atletici e con discrete mani come Mozgov e Koufous. Ma il vero colpo per Denver è stata la firma di Wilson Chandler per i prossimi 5 anni, compreso quello in corso, al costo di 37 milioni di dollari. Chandler, grazie alla sua versatilità, può ricoprire tre posizioni e apre per coach Karl la possibilità di giocare con quintetti molto diversi. Se mai dovessero recuperare tutti gli infortunati per i playoff, state attenti perché Denver è la candidata numero uno per fare saltare il banco nel primo turno a Ovest.
San Antonio Spurs
Ceduto Jefferson, mai integratosi realmente, non duro mentalmente e con un contratto ancora pesante e preso Jax, esperto, guerriero e gradito a Pop e allo spogliatoio (e con un contratto più corto), chapeaux!
LOSERS:
Portland Trail Blazers
Il problema, a detta di molti, era Felton ed è rimasto. Il più scontento era Crawford ed è rimasto. Alla fine i Blazers hanno licenziato coach McMillan, ceduto Camby e Wallace e firmato Prizbylla, non esattamente le mosse che ti aspetteresti da una squadra in corsa per i playoff. Se la cessione di Wallace può avere senso tecnicamente perché apre definitivamente le porte del quintetto a Batum, in decisa rampa di lancio (e spiana la strada per la firma del contratto in estate), la contropartita ottenuta dai Nets si spiega solo con logiche economiche. Quello che per Denver è il punto di forza, la rotazione a 8/10 con “doppioni” per ogni ruolo, ha invece affossato la stagione dei Blazers persi nelle dualità Felton/Crawford, Matthews/Crafword e Batum/Wallace.
THE JURY IS STILL IN THE CHAMBRE:
Golden State Warriors
Fuori Monta e dentro Bogut, fuori Jax e dentro Jefferson. Non ci soffermiamo sulla seconda trade perchè non cambierà certamente le sorti cestistiche della franchigia, mentre sulla prima è difficile dare un giudizio definitivo. L’asse play-pivot è ancora considerato fondamentale nella costruzione di tutte le grandi squadre (anche se al giorno d’oggi non si direbbe, OKC, Heat, etc) e Curry/Bogut sulla carta dovrebbero garantire un futuro brillante anche se, su i due, aleggia la grande incognita delle condizioni fisiche. La trade è servita anche a fare spazio a Klay Thompson, rookie dall’evidente potenziale.