ah beh allora se la competenza sportiva in materia di doping è parallela a quella scientifica e non c'entra nulla possiamo abbandonare la discussione
No, vai incontro ad una figuraccia. E ti spiego anche perché. Risultare positivi ad un test antidoping è cosa radicalmente differente dall'essere fermati per un tasso fuori norma di ematocrito. Se tu mi fai passare uno stop per motivi cautelari ad una positività di dimostri ignorante, c'è poco da fare. Le violazioni del codice antidoping (assunzione di sostanze vietate, pratiche dopanti, possesso di sostanze dopanti e intralcio di qualsiasi natura alle autorità antidoping) portano ad un deferimento, ad un processo sportivo e in caso di conferma del risultato di non negatività conducono nel 99% dei casi ad una sanzione. Che, nei casi di doping ematico, in caso di prima violazione è di due anni. Ti prego quindi di andarmi a cercare, visto che evidentemente ne sei in possesso solo tu, l'atto di deferimento di Pantani e il procedimento sportivo a suo carico con eventuale sanzione. Richiesta 'retorica', ovviamente, perché non esistono.
Il fatto che Pantani fosse poco sopra la soglia consentita è un problema tipico degli anni '90. Per uno che aveva un punto di ematocrito in più rispetto al limite ce ne erano 250 che stavano, con pratiche agghiaccianti (osservazione mia), mezzo punto sotto. Lo stop per motivi cautelari rappresentava un sistema ovviamente inadeguato, perché partiva dal presupposto che dal punto di vista dei valori gli atleti non avessero differenze. Che, invece, ci sono eccome: di partenza e, anche, dettate dalla situazione contingente (altitudine, alimentazione, stress ecc ecc). Lo sai meglio di me, questo.
Per ovviare a questo problema da un anno nel ciclismo è stato adottato infatti il cosiddetto passaporto biologico: ogni ciclista ha un suo 'profilo' e i test vengono svolti incrociando i valori assoluti a quelli individuali.
Se vuoi possiamo anche parlare di come fu fermato Pantani, di quali porcherie vennero commesse e della trappola in cui fu gettato. Però a me non è che va molto di riaprire certe pagine e soprattutto non mi va di utilizzare parole poco gentili per una persona che ho sempre disprezzato ma che ora, in quanto deceduta, va lasciata in pace almeno per un po' (Cannavò).